di Andrea Braconi
Protagonista di una rivoluzione culturale: così Francesco Verducci ha voluto ricordare in Senato Ernesto Buondonno, scomparso sabato scorso all’Ospedale Murri.
“Arrivò a Fermo da giovane psichiatra, in un tempo in cui la diagnosi di malattia mentale era una sentenza senza appello – ha sottolineato Verducci nel suo intervento in aula -. Abbattè muri e fu protagonista della rivoluzione guidata da Franco Basaglia per ridare dignità e cittadinanza a chi era reietto. Anche grazie al loro impegno, l’Italia è uno Stato di diritto tra i più avanzati al mondo. Ricordarlo oggi, in un tempo in cui i nostri diritti sono sotto attacco, ha un grande significato”.
E anche a nome della sua famiglia, Peppino Buondonno, figlio di Ernesto, ha voluto ringraziare Verducci. “Fu una rivoluzione culturale prima ancora che medica e scientifica – ha rimarcato – per i diritti delle persone, di tutte le persone. Una battaglia tanto più importante, da ricordare e far vivere, in un’epoca di pericolosi regressi e attacchi alla dignità degli esseri umani”.
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