Uno sguardo alle programmazione al Multiplex Super8 di Fermo. Iniziamo con Il viaggio di Yao. Il film diretto da Philippe Godeau, racconta la storia di Yao (Lionel Basse), che vive nel nord del Senegal, ha tredici anni e vuole incontrare a tutti i costi il suo idolo: Seydou Tall (Omar Sy), un celebre attore francese invitato a Dakar per presentare il suo nuovo libro. Per realizzare il suo sogno Yao organizza la sua fuga a 387 km da casa. Toccato dal gesto del ragazzo, Seydou decide di riaccompagnarlo a casa attraversando il paese… Tra mille avventure per la strana coppia sarà un rocambolesco ritorno alle radici.
Cambiamo argomento con DolceRoma il film diretto da Fabio Resinaro, che segue la storia di Andrea Serrano (Lorenzo Richelmy), un aspirante scrittore che è costretto a lavorare in un obitorio in attesa della grande occasione della sua vita. Che finalmente arriva. Un grande produttore cinematografico, Oscar Martello (Luca Barbareschi), ha deciso di portare sul grande schermo il suo romanzo “Non finisce qui”, ma i capitali a disposizione sono modesti, il regista (Luca Vecchi) è incompetente e il risultato è disastroso. La protagonista, Jacaranda Ponti (Valentina Bellè) istigata dalla sua agente Milly (Iaia Forte), temendo ripercussioni alla sua carriera, distrugge tutti gli hard disk che contengono il montato del film. Ma Oscar Martello non può permettersi un fallimento. Il film deve uscire. Il distributore Remo Golia (Armando De Razza) gli fa pesanti pressioni e anche la sua affascinante e facoltosa consorte (Claudia Gerini), gli fa capire che non può permettersi di andare in bancarotta. Così, con l’aiuto di Andrea, concepisce un piano diabolico: il rapimento da parte della criminalità organizzata della protagonista del film: i media impazziranno e il film sarà leggenda ancor prima di arrivare in sala. Il piano sembra funzionare, nonostante il poliziotto Raul Ventura(Francesco Montanari) si metta sulle tracce di Oscar sospettando una truffa. Ma l’improvvisa e inaspettata scomparsa di Jacaranda farà precipitare la situazione.
Cambiamo argomento con Noi. Il film diretto da Jordan Peele, è ambientato ai giorni nostri lungo l’iconica costa della California del Nord e ha come protagonista l’attrice premio Oscar Lupita Nyong’o nel ruolo di Adelaide Wilson, una donna che torna alla sua casa d’infanzia sul mare con il marito Gabe (Winston Duke) e i due figli per un’idilliaca vacanza estiva. Tormentata da un trauma irrisolto del suo passato e sconvolta da una serie di inquietanti coincidenze, Adelaide sente crescere e materializzarsi la sua ossessione e capisce che qualcosa di brutto sta per accadere alla sua famiglia. Dopo un’intensa giornata trascorsa in spiaggia con i loro amici, Adelaide e la sua famiglia tornano a casa. Quando cala l’oscurità, i Wilson vedono sul vialetto di casa la sagoma di quattro figure che si tengono per mano…
In A Un Metro da Te, il film di Justin Baldoni, due adolescenti affrontano gli ostacoli più folli per innamorarsi – non possono nemmeno sfiorarsi, e di certo non possono baciarsi, devono evitare a tutti i costi di avvicinarsi troppo. Il fato dei diciassettenni Stella e Will potrebbe sembrare avverso. Tuttavia, nulla può impedir loro di trovare il coraggio, la forza e il puro brivido di essere vivi l’uno nell’altro. Non rinunciando al voler stare insieme, Stella e Will sfidano l’impossibile distanza tra loro, alla ricerca di un legame e della speranza. Haley Lu Richardson e Cole Sprouse portano in vita Stella e Will, la cui storia d’amore sfida le probabilità fino a far fermare il mondo. Anche se condividono la fibrosi cistica (FC), in realtà, non potrebbero essere più diversi. Stella è una vivace vlogger a cui piace essere padrona del suo universo. Invece Will è tutto ciò che lei evita meticolosamente: un ribelle disordinato che non sembra prendere sul serio il proprio futuro. Stella è tutto ciò che Will guarda con scetticismo: una ragazza di successo con un grande entusiasmo, nonostante i suoi problemi. Infatti, quando si incontrano per la prima volta, i due sono più che felici di attenersi al severo ordine del loro medico di rimanere a due metri di distanza in ogni momento, per evitare che Will trasmetta a Stella dei batteri pericolosi. Ma dopo una serie di eventi al contempo divertenti e commoventi, Stella dà a Will una ragione per combattere e Will regala a Stella una scossa di libertà e spontaneità. Will e Stella scopriranno una forza dentro di loro imparando rapidamente che le possibilità di restare vicini sono infinite, anche senza sfiorarsi.
Tutti abbiamo un supereroe dentro di noi, ci vuole solo un po’ di magia per farlo uscire fuori. Nel caso di Billy Batson (Asher Angel), basta pronunciare una sola parola – SHAZAM! – per far sì che uno scaltro quattordicenne rimasto orfano si trasformi in un adulto, il Supereroe Shazam (Zachary Levi), per gentile concessione di un anziano mago. Essendo ancora un ragazzino nell’animo – dentro un corpo sovrumano – Shazam si diverte in questa versione adulta di sé stesso, facendo ciò che qualsiasi adolescente farebbe con dei superpoteri! Può volare? Ha una vista a raggi X? Può lanciare dei fulmini dalle mani? Può saltare i test delle lezioni di studi sociali? Shazam si propone di testare i limiti delle sue capacità con la gioiosa imprudenza di un bambino. Ma avrà bisogno di imparare a dominare rapidamente questi poteri, per combattere le forze del male controllate dal Dr. Thaddeus Sivana (Mark Strong).
Per i film d’arte, arriva Canova. Spesso considerato il più grande degli artisti neoclassici, il suo straordinario lavoro ha stupito, ispirato e commosso per secoli. Il film ritrae la sua crescita artistica, dalle sue prime esperienze a Venezia, vicino alla sua città natale, alle sue opere a Roma, Parigi e infine di nuovo a Venezia. Grazie al Museo Canova di Possagno, viaggeremo attraverso le pietre miliari che hanno creato la sua leggenda ed esplorato i paesaggi che un tempo ispirarono le sue famose sculture in marmo. Ora possiamo trovare i suoi capolavori a Parigi, Londra, Vienna, New York, Washington, San Pietroburgo, così come nel suo Museo a Possagno, dove sono ancora conservati alcuni dei suoi schizzi più privati per mostrare il genio precoce di Canova , un umile apprendista veneziano che era destinato alla grandezza e divenne un’icona proprio come Michelangelo e Bernini.
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