“E’ quasi inutile oramai aggiungere critiche allo stato comatoso della sanità regionale. ‘Pronto soccorso’ sempre più intasati, liste di attesa di mesi o di anni, quotidiana chiusura dei servizi territoriali, sono lì a testimoniarlo”. E’ l’accusa mossa da Rifondazione che va oltre: “Anche le cause sono note, tagli ai trasferimenti statali, tanti troppi precari invece di lavoro stabile e professionalmente sicuro, intramoenia che privatizzano le strutture pubbliche, edilizia ospedaliera al posto dei presidi territoriali.
Più che lamentarsi, occorre reagire. Rifondazione sarà venerdì prossimo davanti ai principali Cup della provincia per informare come sia possibile pretendere il diritto alle prestazioni diagnostiche e sanitarie nei tempi previsti dalla legge (dl n° 124 del 1998), non secondo quelli voluti da Ceriscioli e company, cioè la giunta regionale delle Marche.
Un piccolo inizio ma concreto e, ci auguriamo, sia innesco di un impegno più vasto per difendere la sanità pubblica, efficiente, gratuita e per tutti, come Costituzione comanda”.
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