Dopo la notizia della mancata assegnazione della Bandiera blu (leggi l’articolo), una tradizione per la città dopo i 19 vessilli Fee ricevuti nel corso degli anni, il sindaco Nicola Loira passa subito alle contromosse. La ferita brucia, innegabile. Ma meglio guardare avanti, e in fretta. Individuata la fonte del problema, il primo cittadino, oggi in conferenza stampa con il suo assessore all’ambiente Massimo Silvestrini, ha scoperto le carte su ipotesi progettuali infrastrutturali per cercare di neutralizzare i fattori che hanno sballato i parametri dell’acqua nei campioni che sono costati la Bandiera blu alla città. In sintesi? Le analisi, secondo Loira, sono state effettuate dopo giornate di pioggia intensa. E nei campioni sono finite le acque provenienti dai fossi Petronilla e Valleoscura in cui sversano i pozzetti che convogliano acque ‘bianche’ e ‘nere’ dall’entroterra, da Fermo, città non dotata, a differenza di Porto San Giorgio, di un sistema fognario che smista le due tipologie di acqua. Morale della favola: parametri sballati dalle acque arrivate dai fossi. E arrivederci alla Bandiera blu.
Soluzioni si diceva: “Proporremo a tutti gli enti interessati dalla questione, a partire dalla Regione, ipotesi progettuali e strutturali – spiega il primo cittadino sangiorgese – come quelle rappresentate da vasche di decantazione, di prima pioggia (per far spurgare le acque scure) o dall’interramento dei pozzetti per far sversare le acque dietro le scogliere“.
Un passo indietro, nella disamina di Loira e Silvestrini: “Innanzitutto mi corre l’obbligo, per dovere di cronaca, di rimarcare che una comunicazione ufficiale sulla mancata assegnazione della Bandiera blu ancora non ci è arrivata. Ma il fatto di non aver ricevuto la convocazione per ritirarla ci lascia pensare che sia andata così. Ci dispiace e ci cogli di sorpresa. Siamo una città con i servizi, sia quelli turistici che quelli ambientali, sia sui rifiuti che su qualità e sicurezza in spiaggia, tutti al top. E anche la balneabilità delle nostre acque è eccellente. A riprova ci sono proprio i complimenti degli ispettori Fee venuti in città un paio di anni fa, sia per la parte di spiaggia pubblica che quella in concessione.
Le analisi della Fee sono sui quattro anni antecedenti. Anni addietro gli esami delle acque, in caso di forti piogge, si rimandavano. Ora non più, ora sono prestabiliti. Ed è capitato che negli ultimi due anni, in alcune occasioni, proprio a seguito di forti piogge, si è superato il limite dei parametri sull’escherichia coli. Lo scorso anno, proprio dopo forti precipitazioni, abbiamo avuto il declassamento, in tre occasioni, delle acque davanti al rio Petronilla da eccellenti a buone, e in un’occasione, per il rio Valleoscura, da eccellente a sufficiente. E guarda caso proprio in prossimità di due fossi in cui sversano, rispettivamente 13 pozzetti (di cui uno al confine tra Porto San Giorgio e Fermo nel caso del Petronilla), e 41 pozzetti (di cui 8 sangiorgesi, ma tutti al confine nord con Fermo per il Valleoscura). I fossi comunali, come quelli che abbiamo a sud, non hanno mai dato problemi. I pozzetti scolmatori servono, in caso di grandi piogge, a decongestionare il sistema fognario evitandone il collasso. Come? Sversando appunto le acque nei fossi. Noi in città abbiamo una rete fognaria separata, a Fermo ce l’hanno mista. Non si dica che ce l’ho con Fermo, devo anche riconoscere che sono sempre stati presenti quando abbiamo affrontato il problema. Ma i fatti sono fatti”. Causa-effetto. E possibili soluzioni: “Conoscendo il problema abbiamo già ragionato con dei tecnici su delle soluzioni: penso a delle vasche di decantazione delle acque da prima pioggia, o a interrare i pozzetti, fino a dietro le scogliere. Sia chiaro, da noi la balneabilità è ottima: sono pochi i giorni in cui siamo obbligati a far scattare il divieto di balneazione. E proprio per i motivi che ho esposto. Vorrei anche rimarcare che ormai, con i continui controlli della Capitaneria di porto, gli scarichi abusivi da noi sono praticamente spariti. E anche il depuratore dovrebbe essere trasferito, già per il prossimo anno, da Lido al basso Tenna”.
Vasche e interramenti, soluzioni che costano: “Lo so bene, parliamo di opere milionarie. Ma noi, al netto dell’importanza della Bandiera blu, dobbiamo garantire la balneabilità, sempre. Ecco perché presenteremo queste ipotesi progettuali a Regione, Provincia, Consorzio di bonifica, insomma tutte le autorità competenti sulle acque dei fossi. A quel punto vedremo se la nostra città sta a cuore a chi di dovere o se ci lasceranno soli. Con conseguenti passi politici da parte nostra. Comunque siamo fiduciosi e vorremmo una risposta già nei prossimi mesi per capire se è una priorità della Regione. Stiamo parlando, come mi hanno confermato dalla Fee, di un problema per Porto San Giorgio, non di Porto San Giorgio, un problema che va di pari passo con quello dei detriti trasportati dai fiumi sulla spiaggia”. E inevitabile per Loira il parallelismo e il paragone sulla tempestività nella risoluzione del problema e nell’accredito dei fondi regionali proprio per la rimozione dei detriti che tanto ha fatto discutere, in più occasioni, in città: “Non voglio essere pessimista. Voglio pensare che la Regione abbia a cuore Porto San Giorgio”. Tornando alla Bandiera blu che quest’estate non sventolerà sulle spiagge cittadine, Loira ricarica il suo ottimismo: “Abbiamo una balneabilità ottima. I servizi, sia quelli pubblici che quelli degli operatori, sono eccellenti. Non ho motivo di essere preoccupato. Penso anche a una realtà del nord delle Marche che da tempo non prende la Bandiera blu eppure è turisticamente cresciuta”.
Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio senza Bandiera blu Si salvano Fermo e Pedaso
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