Venerdi 10 maggio alle ore 9 presso la sala del Miti ‘Adriano Olivetti’ a Fermo, promosso dalla commissione giovani e dal consiglio dell’ordine degli ingegneri di Fermo, si terrà il seminario “Il linguaggio delle strutture. La scuola italiana di ingegneria” a cura della professoressa e ingegnere Tullia Iori, storica dell’ingegneria Strutturale Università di Tor Vergata a Roma. “Sarà – spiegano dall’ordine degli ingegneri di Fermo – un viaggio avvincente nel mondo dell’ingegneria italiana, un momento per guardarsi indietro con orgoglio e trovare nuovi stimoli per continuare a progettare in maniera esemplare le strutture del domani. Ci saranno i brevi saluti introduttivi del vicepresidente dell’ordine degli ingegneri ingegner Sandro Lautizi, del coordinatore della commissione giovani ingegneri ingegner Marco Meconi e della preside dell’Itis Montani, Margherita Bonanni. L’intervento di Tullia Iori, basato sugli esiti del progetto di ricerca Sixxi, finanziato dall’Erc Advanced Grant 2011, ricostruisce la storia dell’ingegneria strutturale italiana del XX Secolo. Una storia gloriosa che parte dagli anni del miracolo economico, quando le opere degli ingegneri italiani (i più noti come Pier Luigi Nervi e Riccardo Morandi, ma anche progettisti trascurati come Silvano Zorzi, Sergio Musmeci, Giulio Krall, Gino Covre e molti altri), erano un punto di forza del Made in Italy e apportavano un contributo fondamentale allo sviluppo dell’ingegneria moderna nel mondo. Una storia non solo sconosciuta al grande pubblico ma incredibilmente sottovalutata dagli ingegneri e dagli architetti. Il seminario è aperto a tutti gli interessati. Agli ingegneri verranno riconosciuti 3 Cfp”.
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