di Marco Pagliariccio e Paolo Paoletti
E’ ormai iniziato il conto alla rovescia per la visita del Ministro dell’Interno Matteo Salvini a Montegranaro. Appuntamento domani pomeriggio, giovedì 9 maggio, in piazza San Serafino alle 16.45. Una tappa, quella del segretario federale della Lega, inserita in un tour marchigiano al via da questa sera e che tocca Ascoli, Pesaro, Fano, Osimo e il comune fermano cuore pulsante del distretto della calzatura. Per l’occasione si preannunciano disposizioni di sicurezza da record con gli uomini della questura di Fermo impegnati in prima linea. Visita che ha letteralmente spaccato in due il mondo della politica e l’opinione pubblica locale.
Soddisfatto di questo traguardo il commissario provinciale Mauro Lucentini: “Una visita importante quella del Capitano – spiega – perché viene finalmente a conoscere un territorio di cui già si è occupato in passato attraverso le tre visite al Micam, la fiera internazionale della calzatura di Milano, accompagnato dal sottoscritto. Con Salvini abbiamo visitato gli stand dei calzaturieri non solo montegranaresi, ma anche quelli del fermano e delle Marche e ci siamo confrontati con loro per conosce bene le problematiche del settore. Quattro anni fa avevano organizzato un incontro con gli operatori della scarpa per affrontare temi che ancora sono al centro di quelle che saranno la battaglie da portare avanti in Europa a partire dalla prossima legislatura”.
Lucentini che parla delle sanzioni alla Russia che penalizzano il settore calzaturiero: “Un battaglia da portare in parlamento europeo – spiega Lucentini – c’è poi la tutela del Made in Italy, la lotta alla contraffazione, la reciprocità e riconoscimento del copyright all’estero per registrare i nostri marchi. Parliamo di via della seta in Cina ma le aziende italiane che vanno in cina non hanno le tesse agevolazioni che le loro hanno da noi. Servono soluzioni rapide e veloci. Salvini viene a Motegranaro non solo per il fatto che si tratta di un comune che andrà al voto, ma per essere vicino al tessuto sociale ed economico veregrense”.
Sul fronte opposto c’è Sinistra Italiana che dice in modo chiaro: “Nessun benvenuto al ministro dell’odio e delle chiacchiere». Non ci va leggero il circolo montegranarese di Sinistra Italiana, che critica aspramente l’arrivo in città di Matteo Salvini. Dito puntato contro il sostegno di Salvini alla campagna elettorale verso le europee di Mauro Lucentini e alla corsa a sindaco di Gastone Gismondi. Corsa alla quale, peraltro, partecipano (seppur come indipendenti) anche due esponenti del gruppo: Eros Marilungo e Sara Di Chiara. “Il ministro degli Interni Salvini, nel suo tour elettorale permanente, fa tappa a Montegranaro ma deve aver sbagliato strada, perché questa è una città operosa, dove si lavora – commentano da SI – lui è campione di assenteismo al Parlamento europeo, è assenteista anche al Viminale. Il ministro dall’Interno, dovrebbe combattere efficacemente la mafia e la criminalità. E non solo con parole e slogan, o solamente il 25 Aprile. Invece, come tristemente noto, la criminalità organizzata sta inesorabilmente trapiantandosi in zone del nostro Paese un tempo immuni, perfino nella nostra Regione. Il ministro dell’interno ha il compito di governare il fenomeno migratorio, non creando nuovi irregolari, come previsto dal pacchetto sicurezza, ma trattando con le istituzioni per permettere la redistribuzione dei migranti nei vari stati Europei e favorendo accoglienza umana e civile, come prevede l’Articolo 10 della Costituzione».
Il gruppo guidato dal coordinatore Giuseppe Viozzi prosegue l’affondo senza risparmiare critiche anche a 5 Stelle e Partito Democratico. «I terremotati dei nostri territori stanno aspettando da troppo tempo di poter ritornare ad abitare in sicurezza i propri luoghi, anche il Governo del “cambiamento” di cui Salvini, insieme ai finti litiganti a 5 Stelle, fa parte, non ha intrapreso nessuna azione concreta per permettere alla popolazione di poter tornare ad una vita normale – prosegue Sinistra Italiana – niente di più del solito sciacallaggio mediatico a base di selfies e dirette Facebook nel mezzo della campagna elettorale, una lezione da manuale del marketing politico sulla pelle delle persone. Salvini, quello che con la flat-tax vuole abbassare le tasse ai ricchi e alzarle ai poveri, non fa nulla di concreto per il mondo del lavoro. Questa destra disumana è oggi al governo anche a causa del Pd renziano, che gli ha spalancato le porte attaccando i diritti dei lavoratori e aggredendo, coi decreti Minniti, i più deboli, poveri e migranti».
Per questo, secondo gli esponenti della sinistra più radicale, serve: “Dare forza a un’area che si opponga tanto alle politiche liberiste dei ricchi che divorano i poveri, quanto ai razzisti e ai neofascisti”. Critiche arrivano anche ai responsabili della sicurezza locale per non aver consentito al Comitato antirazzista 5 Luglio di svolgere un pacifico e democratico presidio, in un’area vicina alla kermesse della Lega: “Il diritto a manifestare è garantito dalla Costituzione repubblicana”.
E proprio il comitato 5 luglio incalza: “Il ministro Salvini è nelle Marche per la campagna elettorale, oggi ad Ascoli e domani a Montegranaro, a sostegno del suo partito, la Lega.
Vorremmo cogliere l’occasione per ricordargli i valori ed i principi della Costituzione italiana, che temiamo non conosca, visti i continui slogan contro i profughi, i più deboli, i poveri.
Vorremmo ricordargli le leggi in vigore, Scelba e Mancino, sul reato di apologia del fascismo. Vorremmo ricordargli che nelle Marche si sono consumati atti ed episodi drammatici, i più gravi come la morte di Emmanuel a Fermo e la sparatoria a Macerata, e che questi avvenimenti sono il frutto di un clima avvelenato che si è creato nel paese, per cui il nemico è quello che ha un colore diverso dal tuo.
E visto che ci siamo vorremmo anche ricordargli le promesse elettorali, come l’abrogazione della legge Fornero, ad oggi appena modificata dalla cosiddetta quota 100, che quota 100 non è.
Un dubbio sorge spontaneo – il comitato 5 luglio si rivolge al ministro Salvini – non è che la questione dell’immigrazione rappresenta per lui e per Lega, un’arma di distrazione di massa, per cui pensa che ai lavoratori che stanno sempre peggio, così come ai pensionati, la favoletta del nemico in mare possa sanare ogni sofferenza e che non chiederanno conto prima o poi al Governo e quindi anche alla Lega di un’azione vera ed efficace contro la crisi economica, la disoccupazione, e che non si accorgeranno che la questione della sicurezza non sia quella da lui propinata come una cantilena, contro tutte le statistiche che dovrebbe conoscere e che ci dicono del pericolo nelle fabbriche e tra le mura domestiche, visti gli infortuni mortali sul lavoro e le donne uccise per mano del marito o del fidanzato, italiano. Non è benvenuto, nelle Marche e a Montegranaro e auspichiamo che questo incubo della sua presenza al Governo finisca al più presto”.
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