Ultimo atto della legislatura questa mattina a Monte Urano, dove il Consiglio comunale ha dato il via libera al bilancio consuntivo del 2018. L’anno si è chiuso con un risultato di amministrazione di 2,1 milioni di euro e un avanzo di competenza positivo di circa 450 mila euro. Risultati che testimoniano il buono stato di salute delle casse comunali, frutto di una gestione oculata delle risorse pubbliche da parte della giunta Canigola nei cinque anni di mandato.
Tre in particolare i punti sui quali si è focalizzata l’attenzione della Giunta.. In primis l’abbattimento del debito pubblico, che nel 2018 si è attestato complessivamente a circa 3,6 milioni di euro, ma che negli ultimi tre esercizi è calato di quasi 100 euro pro capite: si è passati infatti dai 536 del 2016 ai 491 del 2017 fino ai 446 dell’anno scorso.
Un risultato possibile da una parte grazie all’estinzione di alcuni mutui pregressi e dall’altra evitando di accenderne altri: in cinque anni di governo, ed è questo il secondo motivo di vanto, l’Amministrazione Canigola non ha infatti mai aggiunto un solo euro di debito. Tutti i lavori portati avanti sono stati eseguiti o con risorse proprie o attingendo a finanziamenti di varia natura.
Tra gli investimenti effettuati nel 2018 figurano infatti i 150.000 euro per il sistema di videosorveglianza, i 305 mila euro per interventi sul manto stradale di diverse arterie comunali e i circa 400.000 per il modulo scolastico.
Inoltre è stata ultimata la prima parte, quella più corposa, del progetto di riqualificazione della pubblica illuminazione (la seconda riguarderà in particolare le aree verdi), che ha portato alla sostituzione di 1.300 corpi illuminanti per una spesa di circa 600.000 euro, una somma cospicua che l’amministrazione ha ricavato dalla vendita del 49% della Monte Urano Vendita Gas srl.
Un intervento, quest’ultimo, che, oltre a chiari vantaggi in termini di sicurezza e minor inquinamento ambientale, darà ulteriore sollievo alle casse comunali permettendo un risparmio di circa 100.000 all’anno, che nel giro di poco più di un lustro permetterà di rientrare completamente dall’investimento di partenza e di liberare poi ulteriori somme da destinare ad altre voci di bilancio.
Centrato così un terzo obiettivo fondamentale: nessun aumento delle tariffe comunali né rialzo dei prezzi dei servizi a domanda individuale, come la mensa della scuola materna, lo scuolabus o la retta dell’asilo nido, mantenendo al tempo stesso anche elevati standard qualitativi. Obiettivi nient’affatto scontati, se si pensa che in Italia oltre 500 Comuni sono in dissesto finanziario e senza i trasferimenti statali non riuscirebbero a garantire nemmeno gli stipendi dei dipendenti.
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