Quando nasce un figlio diversamente abile l’interrogativo di un genitore che lo accompagnerà per tutta la vita è il seguente: “Che ne sarà di lui quando io non ci sarò più?” Una preoccupazione, un tarlo fisso che crea ansia e timori sull’incertezza del futuro.
La legge 112 del 2016 chiamata “Dopo di Noi” ha proprio, come finalità, quella di iniziare a pensare a quello che succederà dopo la scomparsa dei genitori e anticipare questo momento quando la famiglia è ancora presente.
L’iniziativa che si è svolta nella sala consiliare del Comune di Porto Sant’Elpidio denominata “Storie della nuova casa” è frutto proprio di questa legge ed è stata ideata per illustrare alla cittadinanza l’importanza di un progetto che è divenuto realtà chiamato “Casa Insieme”.
Un progetto reso possibile grazie ai fondi della Regione Marche e grazie alla collaborazione dei Comuni dell’Ambito Territoriale XX, dell’associazione “La Crisalide” e delle stesse famiglie dei ragazzi diversamente abili.
All’iniziativa erano presenti il sindaco Nazareno Franchellucci, l’assessore ai Servizi Sociali Luca Piermartiri, il consigliere regionale Francesco Giacinti, l’assessore del Comune di Monte Urano Lucia Diomedi, la coordinatrice dell’Ambito XX Pamela Malvestiti, la coordinatrice del Progetto Maria Moruzzi e la presidente dell’associazione La Crisalide Morena Pierangeli.
Ma in che cosa consiste nello specifico il progetto casa insieme? Dallo scorso 9 ottobre 2019 4 ragazze diversamente abili di età compresa tra i 28 e i 39 anni hanno intrapreso un percorso di convivenza in una nuova casa. Le 4 ragazze già si conoscevano da tempo in quanto tutte iscritte all’associazione La Crisalide, la principale associazione cittadina che opera nell’ambito della disabilità. Le ragazze hanno partecipato sin dall’inizio alla progettazione della nuova casa, hanno scelto l’appartamento, i complementi d’arredo e tutto ciò che necessitava per iniziare questa avventura. Lo scopo è stato quello di coinvolgerle sin dall’inizio affinché l’ambiente che si veniva a creare fosse confortevole e a loro familiare. L’appartamento è costituito da 3 camere da letto due per le 4 ragazze e una per l’educatore, una cucina, un salone e una piccola lavanderia. Le giovani soggiornano nell’appartamento al momento per 3 giorni e mezzo a settimana e due notti ma lo scopo è quello di aumentare i giorni di permanenza nella nuova casa per garantire loro una sempre maggiore autonomia. Grazie a questo progetto le ragazze imparano a darsi dei ruoli, a rispettare delle regole di convivenza e a mantenere quegli impegni quotidiani che si hanno solitamente quando si va a vivere da soli: fare la spesa, dormire da soli, pulire l’appartamento, lavare e stirare solo per citare qualche esempio.
“Si tratta di un progetto completamente innovativo – spiega il sindaco Nazareno Franchellucci – in quanto rispetto a quanto realizzato fin ora, tale progetto prevede una diretta collaborazione con il privato e cioè con le famiglie dei ragazzi disabili coinvolti. Le stesse famiglie compartecipano alle spese di convivenza nella casa, hanno scelto gli educatori di loro fiducia da assumere. La novità sta proprio nel fatto che non si tratta di un mero servizio pubblico erogato da un Ente pubblico, bensì di una servizio pubblico creato ad hoc che vede la compartecipazione del privato. Una sorta di evoluzione dei progetti già avviati da molti anni nei nostri centri diurni Cser che, comunque, continuano ad essere frequentati dalle ragazze per le attività sociali e culturali giornaliere”.
“L’Amministrazione comunale e la comunità elpidiense – conclude l’assessore ai Servizi Sociali Luca Piermartiri – hanno mostrato da sempre una particolare sensibilità nei confronti di queste tematiche sociali basti pensare ai numerosi servizi di sollievo, percorsi di accompagnamento già intrapresi ed avviati nei nostri centri diurni. Questo nuovo progetto di Cohousing rappresenta una novità assoluta perché mira a raggiungere quella particolare autonomia di cui necessitano questi ragazzi. L’auspicio è che in futuro si possano attivare anche nuovi progetti a lungo termine, le ragazze ci hanno messo tanta energia e forza di volontà, a loro un grande in bocca al lupo”.
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