di Pierpaolo Pierleoni
Quattro squadre, la stessa passione per lo sport ad accomunare normodotati e diversamente abili. Si è disputato stamattina al Polo Urbani di Porto Sant’Elpidio il primo “Certamen di baskin” nelle Marche. A scendere in campo la squadra di casa, i Barracuda baskin dell’Urbani, l’istituto Capriotti di San benedetto del Tronto, il liceo Nolfi Apolloni di Fano e l’istituto alberghiero Santa Marta di Pesaro. Parola d’ordine: inclusione. Si tratta infatti di una disciplina in cui giocano insieme a pallacanestro sia disabili che ragazzi normali. La differenza rispetto al basket è che ci sono due canestri in più, ai lati della metà campo, con un perimetro di tiro. Quando un compagno entra nella zona e gli passa la palla, il ragazzo disabile può tirare a canestro, senza essere marcato dagli avversari. Gli studenti in carrozzina possono tirare la palla ad un canestro posizionato ad un’altezza più bassa.
Ad accogliere i ragazzi, prima dell’inizio delle partite, è stato il dirigente Roberto Vespasiani. “E’ uno sport molto inclusivo – spiega il prof. Francesco Guerrieri, docente di educazione fisica all’Urbani e organizzatore del torneo insieme ai suoi collaboratori – Anche il Miur ne riconosce l’elevato livello di inclusività, perchè è una disciplina capace di abbattere le barriere. Il disabile gioca insieme ai ragazzi normodotati che lo aiutano a realizzare un canestro. Il baskin si adatta alle esigenze di tutti. Siamo molto orgogliosi di aver introdotto questo sport a scuola, tutti i martedì pomeriggio gli alunni effettuano un allenamento ed i risultati sono più che soddisfacenti”.
In campo si sono affrontate per prime le squadre di San Benedetto del Tronto e Pesaro, con la prima a guadagnare l’accesso in finale. E’ stata poi la volta dei Barracuda di Porto Sant’Elpidio, che hanno superato la squadra fanese. Nella finale per il terzo posto, successo dei ragazzi del liceo Nolfi Apolloni su quelli dell’istituto Santa Marta. Nessun vincitore per la finalissima, un pareggio che forse rappresenta nel modo migliore il senso di una disciplina che mette la condivisione davanti all’agonismo. I ragazzi dell’Urbani e quelli dell’istituto Capriotti hanno chiuso in parità, conquistando una vittoria ex aequo.
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