CIVITANOVA – KAZAN (16-25, 25-15, 25-12, 25-19)
Il sogno diventa realtà. La Lube sale, con pieno merito, sul tetto d’Europa per la seconda volta nella sua storia e lo fa dominando la Finale della Champions League alla Max Schmeling Halle di Berlino.
Una prestazione di assoluto livello quella di Civitanova, dopo aver perso malamente il primo set. Un dominio in tutti i fondamentali, i giganti russi non possono che abdicare: dopo 4 anni lo Zenit Kazan perde lo scettro. La Coppa torna in Italia dopo 11 anni, il 20esimo trofeo della storia biancorossa arriva al termine di una settimana impossibile da dimenticare per tutti i tifosi del club cuciniero. Per i 500 che in Germania hanno visto un vero show di Stankovic e compagni, per i tantissimi che hanno assistito al match sul maxischermo all’Eurosuole Forum, per tutti quelli che hanno questa squadra nel cuore. Martedì lo scudetto con un’autentica impresa, sotto 2 a 0 sul campo dell’acerrimo nemico Perugia. Oggi, dopo un primo set “di riscaldamento”, gli uomini di De Giorgi hanno aperto lo spartito e suonato la loro sinfonia. Diventando i campioni d’Europa, 17 anni dopo la prima volta di Opole.
Cinque punti Zenit, quattro grazie al muro. Si apre così la finale di Champions, poi il turno di servizio di Butko e i problemi nella ricezione biancorossa, gli uomini di Alekno vanno sul 7-1. La Lube incassa, prova a reagire ma senza particolari difficoltà i russi portano a casa il primo parziale (16-25). Civitanova reagisce subito. Leal in battuta lancia i suoi che arrivano su 12-6, migliorando in tutti quei fondamentali che li avevano visti in difficoltà nel primo set. Servizio, muro (su tutti Stankovic), difesa: se si aggiungono i molti errori in battuta dello Zenit il risultato è un 25-15 che, in pratica, ricalca al contrario l’andamento del primo parziale.
Si ritorna in campo con le squadre punto a punto sino all’errore di Mikhailov e all’ace di Leal 6-3. Si arriva grazie ad una schiacciata e ad un muro di Simon al 4-9, poi Stankovic difende d’istinto e trova il 10 a 4 che costringe Alekno al time out. Ma quando si ritorna in campo è ancora Lube show con Leal, il 14-6 diventa una sentenza sul set visto che Leal in battuta devasta la ricezione russa. Si arriva al 20-9, tanta roba in una finale di Champions, finisce 25-12. Su una palla semplice che avrebbe potuto dare il la al 5-9 biancorosso, si scontrano Balaso e Sokolov con il secondo che accusa un fastidio alla caviglia e il punto va ai russi. Un momento di apprensione verso il traguardo. Stankovic piazza un ace, Juantorena schiaccia come sempre e si vola sul 11-6. Alekno, come aveva già fatto prima, prova a cambiare le carte, ma non serve perchè Civitanova è un treno. Il muro di Simon porta i biancorossi sul 15-8. Ci prova lo Zenit con l’orgoglio, non basta. Sokolov incolla il 18-11 e poi mura Ngapeth per il 19-11. E’ tripudio biancorosso sugli spalti, la gioia esplode già dopo i due ace di Sokolov che portano Civitanova sul 22-12. Poi Ngapeth decide di iscriversi alla partita portando i suoi sino al 23-19 con un turno di battuta devastante. Ma il punto esclamativo lo mette prima Leal per il match point e poi Sokolov: la Lube è campione d’Europa.
(Segue servizio completo)
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