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“Codice dell’intrattenimento”
a tutela dei minori: le linee
di condotta per i gestori dei locali

ANCONA - Al centro dell’attenzione conformità degli spazi, salubrità dell’ambiente, sicurezza, programmazione consapevole, collaborazione con le forze dell’ordine, utilizzo di personale qualificato, contrasto all’uso di droghe e abuso di alcool, corretta comunicazione, tutela assicurativa e utilizzo di un segno distintivo per le strutture che ritengono di aderire al codice

Presentato ufficialmente a Palazzo Leopardi il documento proposto dal Garante dei diritti, Andrea Nobili, e sottoscritto insieme al direttore generale Confcommercio Marche centrali, Massimiliano Polacco, e alla presidente del Cogeu (Comitato unitario genitori), Luigina Bucci. Dieci linee di condotta per i gestori dei locali. All’incontro hanno partecipato anche il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mastrovincenzo, il viceprefetto Clemente Di Nuzzo e il questore di Ancona, Claudio Cracovia.

“Un codice dell’intrattenimento che detta regole per i locali a tutela dei minori. L’aveva proposto nei mesi scorsi il Garante dei diritti, Andrea Nobili, anche alla luce di quanto accaduto presso la discoteca di Corinaldo. Dopo un lungo lavoro di condivisione – fanno sapere dalla Regione – il decalogo è ora nero su bianco e porta le firme in calce dello stesso Garante, del direttore generale Confcommercio Marche centrali, Massimiliano Polacco, e della presidente del Cogeu (Comitato unitario genitori), Luigina Bucci.

Al centro dell’attenzione conformità degli spazi, salubrità dell’ambiente, sicurezza, programmazione consapevole, collaborazione con le forze dell’ordine, utilizzo di personale qualificato, contrasto all’uso di droghe e abuso di alcool, corretta comunicazione, tutela assicurativa e utilizzo di un segno distintivo per le strutture che ritengono di aderire al codice.

Nel corso della presentazione ufficiale a Palazzo Leopardi, alla quale, si diceva, hanno preso parte anche il presidente del Consiglio Mastrovincenzo, il viceprefetto Clemente Di Nuzzo e il questore Claudio Cracovia, è stato evidenziato che l’obiettivo primario resta quello di garantire la massima sicurezza dei ragazzi”.

“Quanto accaduto a Corinaldo – ha sottolineato Nobili – non deve più a ripetersi. La nostra è stata una riflessione attenta sulle dinamiche che rischiano di compromettere il divertimento, che abbiamo voluto condividere passo passo con chi è pienamente coinvolto in questo ambito. Vale a dire con un’organizzazione di categoria, come la Confcommercio, che interagisce con i gestori dei locali, e con una significativa rappresentanza di genitori che fa capo al Cogeu”.

Dal confronto di questi mesi è scaturito un codice che definisce alcune linee di condotta per le strutture che si occupano d’intrattenimento, senza nessuna pretesa di essere imposizione normativa, e che il garante auspica possa incontrare “l’adesione di quanti hanno a cuore il futuro dei nostri ragazzi”.

“Uno strumento che il presidente del Consiglio Mastrovincenzo ha definito come il primo atto concreto dopo la tragedia di Corinaldo, al quale va rivolta la massima attenzione, e che per il direttore della Confcommercio, Massimiliano Polacco, sta a significare una diffusione della cultura dell’impegno da estendere a tutto il mondo dell’accoglienza dei giovani.

Da parte della presidente del Cogeu, Luigina Bucci, – concludono dalla Regione – la richiesta di vigilare per la piena applicazione del codice e per affrontare tutti i percorsi nella massima condivisione. Iniziativa condivisibile e in linea con l’approccio a questo problema per il viceprefetto Clemente Di Nuzzo, mentre il questore Claudio Cracovia si è soffermato sulla necessità di attivare buone pratiche di prevenzione, prima ancora di pensare alle politiche di repressione. Sempre con unità d’intenti e percorsi condivisi”.


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