Il logo che ha caratterizzato tutti gli anni ’80
di Paolo Bartolomei
Un centinaio di ragazzi degli ambienti cattolici fermani il 25 maggio 1976 fonda la “Cooperativa sociale Romolo Murri”, editore di Radio Fermo Uno che il 2 luglio 1976 inizia le trasmissioni sui 101 Mhz FM in stereofonia. Non è la prima emittente della città, da un anno è attiva Radio Città Campagna, mentre in provincia nel 1976 risultano già funzionanti Radio Quattro di Porto S. Giorgio e Radio Montappone.
La Voce delle Marche del luglio 1976 annuncia l’avvio delle trasmissioni, che all’inizio erano limitate a poche ore pomeridiane.
Tra i pionieri che fanno partire la seconda radio cittadina ricordiamo Antonio Pazzi (primo direttore e presidente), Maurizio Traini, Luciano Clementini, Alvaro Censi, Mauro Alessi, Don Luigi Traini, Domenico Ciliberti.
L’iniziativa piace all’arcivescovo Cleto Bellucci che capisce subito l’importanza della comunicazione e benedice l’impresa. Prima sede: tre stanze nell’ala nord-est del Duomo di Fermo, in via della Rocca, vicino alla redazione del periodico “La Voce delle Marche”. Un anno dopo arriva Antonio (Tonino) Onori, che diventa presidente e grazie al quale la radio è cresciuta e pochi anni dopo anche voce e fondatore del notturno di Radio Fermo, mentre Paolo Musati è il secondo direttore.
I programmi di punta sono gli stessi di oggi e di tutte le radio private in Italia: i notiziari locali, il palinsesto musicale che spazia dal rock alla musica classica passando per la dance, poi lo sport domenicale con la Fermana e nel tempo ampliato con la Poderosa, Sutor, Videx, senza dimenticare i tanti programmi in diretta tra cui il celebre notturno aperto alle telefonate degli ascoltatori, giochi per bambini o la trasmissione in tempo reale dei consigli comunali di Fermo e per un periodo anche di Porto S. Giorgio.
Nel 1983 la sede di sposta in locali più ampi, su due piani, in Largo Mora, attigui alla chiesa di San Francesco, gli studi diventano tre, due di trasmissione e uno di registrazione. Molti dei suoi animatori e conduttori della prima ora se ne vanno per incomprensioni interne e fondano Radio Orizzonte, che però chiude pochi anni dopo, quasi in contemporanea con la cessazione anche di Radio Città Campagna e di Radio Onda.
Radio Fermo Uno resta l’unica emittente radio del territorio, resiste al duro colpo, alle difficoltà economiche dovute anche all’assalto dei primi network nazionali, grazie soprattutto all’aiuto dell’imprenditoria locale (su tutti ricordiamo la Sadam, guidata dall’ing. Francesco Zama) e anche al volontariato di tanti ragazzi che entrano negli anni ’80 e che rappresentano la seconda generazione. Le frequenze di trasmissione cominciano ad aumentare, si apre un nuovo ripetitore a Torre di Palme che copre la fascia costiera e si installa anche un grande traliccio a Smerillo per servire bene tutto l’entroterra e la zona montana, ma quest’ultimo è subito oggetto di un sabotaggio e viene fatto crollare dopo pochi giorni. La svolta tecnica è arrivata prima con il supporto di Andrea Onori e poi con quello di Matteo Cataldi.
Lo studio principale di trasmissione nella sede a S.Francesco (1983-1990).
Per superare la crisi, alla fine degli anni ’80 inizia una breve alleanza con Radio Nuova Macerata (“più forti in due”), il network funziona bene per quasi un decennio. Nel 1990 nuovo trasferimento, questa volta all’ultimo piano del Seminario. Gli anni ’90 sono quelli della trasformazione in vera radio commerciale, arriva internet e si pensa di aprire anche un canale televisivo.
Nel 1999 nuovo trasferimento, questa volta dentro Villa Nazareth e la Cooperativa Romolo Murri fonda il gruppo Medi@Comunicazioni che per quasi venti anni gestisce l’emittente radio, il sito internet e per un breve periodo anche una piccola stazione televisiva. Tonino Onori diventa presidente onorario e Marco Marziali nuovo presidente. Dopo di lui la presidenza è stata affidata a Mirko Donati, Alvaro Luzi fino alla attuale presidente Nunzia Eleuteri.
Da due anni Radio Fermo Uno diventa a tutti gli effetti una vera radio d’informazione, intrattenimento e dunque commerciale, la sede torna in centro, in via Mazzini 13, a poche decine di metri di distanza da quella della prima ora. Tra i direttori che si sono succeduti negli anni recenti Adolfo Leoni, Mario Rossetti, Paolo Paoletti, Andrea Braconi, Jacopo Luzi, Meri Pieragostini fino a quello attuale Paolo Paoletti.
Sono passati 43 anni da quel 2 luglio 1976. Radio Fermo Uno rimane punto di riferimento per la città e il territorio. Ha raccontato in diretta la visita di Papa Wojtyla in città, accompagnato la nascita della provincia di Fermo, ha esultato per la promozione della Fermana in serie B e ancora oggi segue le vicende del territorio attraverso trasmissioni in diretta, con lo stesso spirito del 1976 con un valore aggiunto: la redazione di Cronache Fermane, il primo quotidiano online del territorio. E proprio negli ultimi mesi l’attenzione si è ampliata a tutti i comuni della provincia fermana, dai monti al mare, fino a quelli delle vicine realtà picene e del maceratese. Dal 2019 infatti Radio Fermo Uno, Cronache Fermane e informazione.tv sono diventati un unico grande polo editoriale del territorio.
Maurizio Traini al mixer e al microfono nel 1976. Notare il rivestimento insonorizzante, all’epoca realizzato con i contenitori delle uova.
Le Radio locali della zona poco prima della nascita di Radio Fermo Uno
Lo “Studio A” negli anni 1983-1990.
Lo “Studio A” visto alla cabina di regia.
Una delle trasmissioni di maggior successo dei primi anni, realizzate in diretta e in esterna, con grande impegno di uomini e mezzi in un’epoca ancora pionieristica, fu “Domenica così per gioco” una competizione tra paesi che si svolgeva d’estate a Villa Vitali.
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