“Non è il comitato Liberiamo il Porto a smentire le affermazioni di ieri del sindaco di Porto San Giorgio ma è la Regione Marche a farlo”. E’ la controreplica del comitato alle affermazioni del primo cittadino (leggi l’articolo) in un botta e risposta sul dragaggio, o meglio sui fondi per effettuare l’escavo.
“Mercoledì il sindaco ha affermato che il Comune sta ancora aspettando i soldi del Ministero destinati al porto e che in mancanza nulla si può fare.
Non è così, secondo noi – afferma la presidente del comitato, Alessandra Cognigni – almeno stando a quanto si legge in una lettera pervenuta dalla Regione Marche, in persona dei suoi dirigenti.
La Regione Marche, dopo aver ribadito per l’ennesima volta, come spetti al Comune la progettazione, l’esecuzione, la bonifica, la manutenzione e le opere a servizio dell’attività portuale, afferma che nel caso in oggetto “il Comune deve intervenire per il mantenimento delle batimetriche all’imboccatura portuale, mentre la società concessionaria deve operare in questo senso all’interno dell’area portuale in concessione”.
Parlando di soldi e in particolare di quelli stanziati dal Cipe per 250.000 euro, la Regione Marche afferma che dal 12 giugno sta spettando di ricevere dal Comune di Porto San Giorgio il documento di approvazione della convenzione attuativa già trasmessagli dalla Regione. Solo dopo che il Comune di Porto San Giorgio avrà approvato tale convenzione la Regione potrà a sua volta approvare la convenzione e rendere immediatamente disponibile l’intera somma. Non solo ma la Regione Marche, ad ulteriore smentita, afferma che è già possibile da parte del Comune non solo avviare le attività preliminari alla realizzazione dell’escavo (…), ma anche progettare l’intervento sulla base degli esiti di tale caratterizzazione, richiedere le necessarie autorizzazioni, indire e aggiudicare la gara per i lavori e (quanto meno) iniziarli.
La lettera della Regione Marche non lascia adito ad interpretazioni sulle responsabilità del Comune di Porto San Giorgio neanche quando ricorda che il Comune, laddove voglia, ben può realizzare uno spostamento di sabbia in ambito portuale, come già fatto nel mese di marzo 2019, che consente da un lato di determinare un importante approfondimento medio del fondale e, dall’altro, di non dover osservare specifiche formalità.
Ed allora ancora una volta viene da chiedersi come sia possibile che una amministrazione comunale, ma anche gli altri Enti pubblici locali come anche la Provincia, possano trascurare a tal punto una risorsa economica, commerciale e turistica, così potente da poter essere sfruttata come volano per una nuova ripresa economica del territorio?
Ora si che si può parlare di rabbia ma non dei soli diportisti, come continua sempre e solo a ricordare l’amministrazione comunale, ma di tutto l’indotto della nautica sangiorgese, lasciato solo da molti anni ma per niente ancora rassegnato”.
Botta e risposta sul dragaggio Sindaco Loira: “Ancora aspettiamo i soldi dal Cipe”
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