Storicamente, il pranzo tipico dei matrimoni, comunioni e speciali ricorrenze famigliari, veniva chiamato il “pranzo delle otto portate”. Cuochi ambulanti con vettovaglie al seguito, si spostavano nei luoghi della festa per realizzare le pietanze. Il “pranzo delle otto portate” è il titolo dell’iniziativa in programma domenica 14 luglio ad Ortezzano. Ad organizzarla è la Accademia Italiana della Cucina, delegazione di Fermo, con il patrocinio del Comune
Due i momenti: un convegno sul tema e una conviviale che riproporrà tutto il pranzo. Si comincia alle ore 17 con l’incontro “Le otto portate, gli albori del catering” presso la sala Savini con gli interventi del sindaco Giusy Scendoni, di Guglielmina Rogante su “Il pranzo delle otto portate dal libro Sillabario del tempo”; Tommaso Lucchetti narrerà “Il percorso del menù nuziale, tra l’arcaico modello contadino e le mode aristocratiche”. Poi sarà il professor Giocondo Rongoni a trattare “Nel più ombroso sito – La Lunga Tavola delle Nozze villareccie”. Lo storico Carlo Verducci interverrà su “Lu pranzu de li sposi non è bello se ce manca mocco’ de riso jallo”. Quindi Luigi Rossi “Le carni in tavola, i menù delle occasioni”.
Alle ore 20 tutti intorno alla tavola, presso la sala polivalente “Ortensia” con la rievocazione del pranzo dello sposalizio con le tradizionali otto portate dagli antipasti alla stracciatella, dal lesso al riso giallo, arrivando a tagliolini, frittura e frutta. La serata prevede anche l’esibizione di due coppie di danzatori in abiti tradizionali del gruppo folklorico Ortensia accompagnati da un suonatore di organetto.
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