di Pierpaolo Pierleoni
E’ pronto a partire un nuovo anno del corso di laurea in scienze infermieristiche. Scadono il 26 luglio i termini per le domande. Sono 65 i posti disponibili e dai vertici del polo didattico fermano, l’appello arriva forte e chiaro: c’è bisogno di più studenti dal territorio, per rispondere alla crescente domanda di servizi assistenziali.
A parlarne sono stati stamattina il presidente del corso di laurea, prof. Giampiero Macarri, affiancato dal direttore Adriano Santarelli, dalla repsonsabile tutor, Simona Tufoni e dal presidente dell’ordine degli infermieri Giampiero Beltrami. “Siamo soddisfati del buon livello di preparazione della nostra sede e più in generale delle scienze infermieristiche nelle Marche e in Italia – esordisce Macarri – Ce lo confermano ex studenti che ora lavorano in Germania, dove i nostri infermieri dimostrano un livello superiore ai colleghi tedeschi. Certo, poi la Germania vince a livello di organizzazione e progettualità”. Dopo la premessa, il presidente entra nel vivo. “Abbiamo una domanda che supera l’offerta. C’è bisogno di infermieri e quelli che studiano a questo corso purtroppo solo per il 56% è di questa provincia. Il 33% viene dal resto delle Marche e l’11 da fuori regione, in particolare Abruzzo Puglia e Sicilia. Dico purtroppo perchè le necessità assistenziali del territorio sono sempre più alte e, nonostante l’orientamento che svolgiamo ogni anno negli istituti superiori, non riusciamo ad avere un’offerta sufficiente. Con la riforma delle pensioni gli spazi si amplieranno nei prossimi anni. Il corso in scienze infermieristiche offre tante opportunità di professione, sia con la laurea triennale che come progressione formativa e di carriera”.
Di recente è anche arrivata una richiesta di professionisti da un’agenzia di field marketing attiva in diversi settori, dall’hi tech al mass market al pharma, per una campagna di prevenzione da svolgere nelle farmacie. “Un lavoro nuovo e interessante, ma purtroppo non abbiamo nessuno a cui segnalarlo”. Il prof. Macarri evidenzia anche una recente visita da Italcert, che ha scelto la sede di Fermo come punto di visita per la certificazione. “Sono verifiche molto scrupolose ed abbiamo superato l’esame brillantemente”. “Il nostro è un appello al territorio – fa eco il direttore Santarelli – Frequentare questo corso di laurea offre ottime opportunità in un settore nel quale è oggettiva una carenza di personale”.
Si aggiunge al coro il presidente dell’ordine degli infermieri di Fermo Giampiero Beltrami. “Considerato il rapporto tra medici e infermieri, di norma 1 a 3, in Italia mancano 50.000 figure, 600 nelle Marche. Le uniche regioni ad avere la necessaria copertura sono Veneto, Trentino, Emilia Romagna e Molise. Ci stiamo muovendo nel Fermano per far conoscere meglio il corso. Parliamo di una professione spendibile, con una richiesta elevata. Nel pubblico si assume meno, ma è sempre più ricorrente l’appalto di servizi al privato, quindi le figure possono essere riassorbite. Senza considerare la possibilità di svolgere la libera professione, come anche la figura dell’infermiere di famiglia, che è agli albori e va veicolità, ma nei prossimi anni può diventare una professionalità molto utile”.
“La laurea triennale è già professionalizzante e permette di esercitare l’attività – conclude la responsabile tutor Tufoni – Poi si possono svolgere i due anni per ottenere laurea magistrare, dottorati e master professionalizzanti e di management. Non mancano i motivi di attrazione per questo corso”.
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