‘Una nuova stagione per Montegiorgio’
boccia il primo anno
della giunta Ortenzi “su tutta la linea”

MONTEGIORGIO - "Rispetto alle propagandate previsioni elettorali e alle linee programmatiche nulla è stato fatto. Polo scolastico, casa di riposo, palazzo Colonna, variante Rio Berto, su tutte le principali questioni non si è mossa un foglia"

di Marco Pagliariccio 

Un fallimento politico su tutta la linea“. Il gruppo di opposizione ‘Una nuova stagione per Montegiorgio’ tira le somme del primo anno di amministrazione comunale a guida Ortenzi e il quadro che delineano il capogruppo Marco Ramadori e la consigliera Fabiola Girolami (assente nella conferenza stampa l’altro consigliere Massimiliano Gentili) è, a loro dire, quantomeno desolante.

Rispetto alle propagandate previsioni elettorali e alle linee programmatiche presentate all’insediamento del giugno di un anno fa, nulla è stato fatto – sottolinea il gruppo di centrosinistra – polo scolastico, casa di riposo, palazzo Colonna, variante Rio Berto, su tutte le principali questioni di cui si dibatteva non si è mossa un foglia. L’unico atto amministrativo riguardante queste vicende è la delibera di giunta dello scorso novembre con il quale il Comune è stato costretto a ridimensionare l’importo richiesto alla Regione per la realizzazione del polo scolastico da 10,1 a 6,8 milioni di euro. La Regione ha giudicato sovradimensionata la richiesta per una città che vede la sua popolazione scolastica in progressivo calo, come dicevamo in campagna elettorale”.
Oltre ad una ‘difficoltà di muoversi nelle situazioni più importanti’, Una nuova stagione per Montegiorgio rilancia sul tema trasparenza. “Abbiamo interrogato più volte il sindaco su svariate questioni, ottenendo solo quelle che per noi sono state delle non risposte o, nei migliori casi, risposte tardive e insufficienti, nonostante il regolamento preveda tempi di risposta non superiori ai 15 giorni – dicono Ramadori e Girolami – emblematico è stato il caso dell’interrogazione sulla raccolta dei rifiuti: l’abbiamo presentata a novembre, ci hanno risposto e in maniera incompleta ad aprile. Per non parlare dei ritardi astronomici con i quali vengono pubblicate delibere e determine in albo pretorio, la presenza di due siti internet paralleli e la difficoltà che dobbiamo riscontrare ogni volta per accedere agli atti, come sarebbe nei nostri diritti. La giunta si è però dimostrata molto efficiente nell’aumentarsi le indennità di circa 14 mila euro annui: un atto fatto con una delibera del 20 dicembre pubblicata solo il 16 aprile. La gara di affidamento della gestione del chiostro Sant’Agostino è stata pubblicata in pieno periodo pasquale e di festività del patrono, con un no alle richieste di proroga di molte associazioni. Idem per il caso del ripetitore Wind sulla cima del campanile del teatro Alaleona: c’è stata una delibera di sospensione, ma nessun cittadino è stato coinvolto nell’iter”.
Indice puntato anche sulla gestione dei lavori ai campi sportivi cittadini. “Allo stadio Tamburrini sono serviti 10 mesi per una tribuna prefabbricata e una recinzione, quando ad Ascoli nel 1974 triplicarono la capienza dello stadio in 100 giorni – tuonano i consiglieri di opposizione – e i tanto propagandati lavori al Marziali si sono risolti con l’impossibilità di realizzare non solo il manto in erba sintetica, ma anche solo una piantumazione tradizionale».
Si passa al bilancio. “A livello tecnico nulla da dire, ma politicamente ci sono scelte incomprensibili – proseguono Ramadori e Girolami – il consuntivo 2018 presenta un attivo non vincolato di 2,4 milioni di euro, 1,8 dei quali per investimenti e 600 mila circa di gestione corrente, in prevalenza entrate tributarie. E allora non si capisce perché sono stati accesi mutui per 756 mila euro invece di utilizzare somme disponibili, indebitando così l’ente, e soprattutto perché non si abbassa la tassazione ai cittadini, almeno per la parte di competenza comunale”.
Chiosa finale sul rapporto con l’altra forza consiliare di opposizione, il Movimento 5 Stelle. «Abbiamo collaborato proficuamente su molti temi, c’è sintonia e rispetto reciproco – confermano gli esponenti di area Pd – siamo uniti dalla volontà di lavorare per il bene della città, benché, come evidente, ci dividano le tematiche della politica nazionale”.


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