di Pierpaolo Pierleoni
Un muro di pali e vessilli pubblicitari nel cuore della cità. Sta suscitando diffusi malumori, al limite dell’incredulità, il posizionamento iniziato ieri di pali e banner pubblicitari, frutto della convenzione sottoscritta nei giorni scorsi dal comune di Porto Sant’Elpidio con la società Bannerix Italia, una startup nel settore della pubblicità esterna che ha brevettato impianti pubblicitari flessibili e resistenti anche alle peggiori avversità meteo. L’accordo, di durata biennale, ha concesso all’azienda di posizionare 150 impianti pubblicitari fronte retro in diverse zone della città, tra stagionali e permanenti, in cambio di un canone annuale da 5.500 euro, a cui si aggiunge il versamento dell’imposta comunale sulla pubblicità. Sono 150, quindi, i pali della pubblica illuminazione su cui si è concordato di installare le affissioni promozionali (in via Battisti, piazza Garibaldi, viale della Vittoria, viale Trieste-Pineta, via XX settembre, via Milano, via Marina, via Pace, via Mazzini, lungomare Faleria e via Cavour).
A questi si aggiungono altri 22 pali d’acciaio ravvicinati su basamento metallico, sempre con pubblicità da ambo i lati, 14 posizionati ieri davanti al palazzo comunale in via Umberto I, ed altri 8 a piazzale Virgilio, all’ombra della Torre dell’orologio. Delle 44 pubblicità, 30 sono destinate alle comunicazioni istituzionali dell’ente, le altre 14 ad uso del privato. Definirli vistosi è un eufemismo: l’impatto visivo è evidentissimo. Qualcosa di simile si era visto già in occasione delle manifestazioni ciclistiche che hanno interessato la città negli anni scorsi, quando si erano posizionate bandiere pubblicitarie simili, ma almeno per un periodo di tempo limitato.
Stavolta, invece, si parla di installazioni per un periodo di due anni, che viene definito “sperimentale”, prorogabile per altri due, terminato il quale si procederà eventualmente all’affidamento tramite gara. A sentire la cittadinanza di passaggio in centro, la contrarietà a questa appariscente novità è diffusa, risulta difficile trovare qualcuno che abbia apprezzato l’iniziativa. Nelle vie in cui le pubblicità vengono attaccate ai pali della pubblica illuminazione l’effetto è sicuramente meno impattante, ma nel tratto davanti al municipio ed alla Torre dell’orologio, è un autentico bombardamento di banner.
Forse il progetto su carta non rendeva abbastanza l’idea dell’effetto reale, ma in questo stato il centro cittadino non esce di certo abbellito. Porto Sant’Elpidio non avrà un patrimonio monumentale straordinario, ma che i luoghi di maggior pregio della città vengano tappezzati di pubblicità fino a coprire la vista, compresa quella Piazza Garibaldi, il “salotto buono”, su cui l’amministrazione comunale tanto ha investito, appare davvero come una scelta stonata. Se il gioco valesse la candela si potrebbe forse, il condizionale è d’obbligo, mettere da parte l’estetica in nome del pragmatismo. Ma per 5.500 euro l’anno più imposte pubblicitarie, una briciola in un bilancio comunale, trovare una giustificazione diventa difficile.
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