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Le crepe nel modello Asur Marche
e i servizi da potenziare:
la politica fermana alza la voce

FERMO - L'assessore regionale Cesetti, il consigliere Giacinti, la presidente Canigola ed il sindaco Calcinaro analizzano lo stato della sanità fermana e rilanciano su due temi fondamentali

di Andrea Braconi

Su un bilancio regionale di 4 miliardi la sanità ne drena 2,9, praticamente ¾, condizionando anche il restante miliardo. É partito da qui l’assessore Fabrizio Cesetti per affermare con forza un aspetto che spesso viene dimenticato: “la sanità è Regione Marche”.

Cesetti ha ricordato come al Fermano siano stati assegnati 6,3 milioni in più rispetto allo scorso anno e altre risorse siano in arrivo. “Credo che complessivamente quella marchigiana sia un’ottima sanità e credo anche che ottima sia la gestione in questa Area Vasta, con il direttore Livini che ha fatto un ottimo lavoro” ha precisato in occasione dell’incontro tenutosi a Fermo presso la sede della stessa direzione sanitaria (LEGGI QUI).

“Per quanto riguarda i posti letto per acuti 30 sono stati deliberati dalla Giunta in una prima fase, poi ci sono i 20 relativi al trasferimento dell’Inrca presso il Murri e la conseguente attivazione delle cure intermedie nella stessa Inrca”.

“Sarebbe ora che questo trasferimento diventi cosa compiuta” ha aggiunto, invitando in maniera piuttosto decisa i vertici della sanità regionale a fare presto. “Una delibera di Giunta che va attuata perché c’è un ritardo e soprattutto per evitare mobilità passiva” ha proseguito.

E dalla Giunta regionale è anche arrivata l’autorizzazione di 230 posti per la residenzialità, “con le risorse che arriveranno presto”.

Inoltre, Cesetti ha ricordato come questa sia l’unica Area Vasta regionale che realizzerà due nuovi ospedali. “Quello di Amandola procede spedito e il tempo di Fermo non è affatto perso, ma è stato speso bene perché quelle attività andavano fatte, come l’approvazione della variante all’accordo di programma per passare con un piano in più da 290 a 362 posti letto, con molte risorse aggiuntive che metteremo a disposizione”.

Un’ultima stoccata l’assessore l’ha riservata per un sistema, quello dell’Asur, che ha mostrato diverse criticità e che forse, è sempre il Cesetti pensiero, “dovrebbe spingerci a dare maggiori poteri alle singole Aree Vaste”.

A rimarcare l’attenzione prestata dalla Regione al territorio fermano anche il consigliere Francesco Giacinti. “Le risorse relative al nuovo ospedale nel 2012 erano state tolte, e parlo dei 31 milioni di competenza regionale. Con il presidente Ceriscioli si è riusciti a ricomporre questo obiettivo primario e a riallocare le risorse necessarie. E non dimentichiamo l’ospedale di Amandola: quindi il tema investimenti è ben evidenziato e le risposte sono concrete. Da evidenziare anche la qualità e la professionalità del personale medico”.

Ci sono poi, come detto, i 230 posti letto di residenzialità. “Parliamo di cure intermedie, riabilitazione, demenza e altro ancora. Da un punto di vista politico è stato fatto molto. Ci sono anche le liste di attesa, altro tema caldo che interessa tutti, con i risultati che sono cambiati notevolmente. Annuncio che da settembre gli stessi strumenti per i primi tre livelli saranno utilizzati anche per il quarto livello, le prestazioni programmate”.

E guardando a questi 4 anni anche per Giacinti va forse fatta una riflessione sul modello organizzativo, con la centralità dell’Asur che ha mostrato più di un punto debole.

“In questo quadriennio c’è stata una dinamicità che non avevamo visto in anni precedenti – ha affermato Moira Canigola, presidente della Provincia di Fermo – realizzata sia come investimenti e in strutture, sia in creazione di nuovi servizi molto importanti per la qualità della vita della nostra popolazione. Servizi che si intrecciano in maniera molto stretta con l’aspetto sociale, perché la sanità non può essere vista senza considerare la sua ricaduta sul territorio. La mia richiesta è di continuare ad avere un rapporto di vicinanza, proprio perché stiamo vivendo un momento di cambiamento anagrafico, di patologie e di richieste. Si approfondisca questa vicinanza con i sindaci e con ciò che effettivamente i cittadini ci richiedono”.

Delle note positive ha parlato anche il sindaco Paolo Calcinaro. “La nostra sanità è molto umana e sono state riempite molte caselle mancanti. Sul nuovo ospedale i lavori siano partiti e c’è una ditta molto seria che ha l’incarico di costruire la nuova struttura. Chiediamo però una risposta sulla premialità a livello di personale del nostro Pronto Soccorso, una criticità che va superata. Un altro dato è quello delle reti cliniche, sulle quali non mi sentirete mai fare campanilismi. Ma il fare squadra nelle Marche Sud significa dividersi temporaneamente i servizi e sull’emodinamica bisogna avere una situazione di personale sempre presente nella nostra zona, anche con una postazione decentrata. Chiediamo anche un potenziamento sulle nostre specializzazioni”.

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