Alessandro Felicioni
Non è soddisfatto, Alessandro Felicioni, dell’attività svolta dal comune di Porto Sant’Elpidio in materia di recupero crediti. “La certosina opera di recupero importi che dovevano già essere incassati non è poi tanto certosina – nota il capogruppo del Laboratorio civico – Per tranquillizzarci ci potrebbero comunicare l’esatto importo che ci dovono i più grandi contribuenti”. Felicioni chiede chiarimenti su diversi aspetti tra cui anche la situazione ex Fim.
“Non ci consola sapere di aver incassato 75 mila euro (che poi sono 65 mila viste le spese da rimborsare) per i due maggiori tributi locali per il periodo 2009-2016 – continua Felicioni – Sarebbe stato più carino farci conoscere quale percentuale rappresentano queste 65 mila euro del monte crediti accertati nello stesso periodo. Quanto poi alle 271 mila di tributi minori, sono versamenti spontanei che incassa l’Ica, ma che non sono frutto di alcuna opera certosina: sono il regolare pagamento di bollettini postali e non derivano da riscossioni coattive. Proprio come quei 3,8 milioni di Tari che ci prepariamo ad incassare, nel senso che invieremo altri bollettini il cui esito è del tutto incerto”.
Continuando, Felicioni e il suo gruppo vorrebbero: “Che l’assessore non si limitasse a leggere in consiglio comunale le relazioni che le vengono fornite e a ribattere alle osservazioni mosse. Vorremmo che, oltre a recepire e comunicare i numeri che vengono sfornati dall’ufficio finanziario, ci mettesse del suo; facesse almeno una analisi dell’andamento di queste riscossioni, rispetto al passato, rispetto ad altri comuni, rispetto alla situazione economica complessiva; vorremmo che venissero individuate le cause dell’andamento delle riscossioni e venissero proposti rimedi incisivi oltre quello di accorpare l’invito bonario all’avviso di accertamento”.
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