Marameo, gran finale per la parte italiana arrivata alla terza edizione: “Il Festival di tutti”

FESTIVAL - Conclusa la parte interregionale del festival, a Settembre, dal 14 al 30, ci sarà quella internazionale, con il progetto Teatri senza frontiere, che vedrà un equipe di tredici persone, provenienti da sei diverse compagnie teatrali italiane, operare ancora una volta in una delle zone più periferiche e contraddittorie del mondo: San Paolo del Brasile

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Si è conclusa ieri, 1 settembre, ad Altamura (Ba), la terza edizione di Marameo, il festival interregionale ed internazionale del teatro per ragazzi, per essere più precisi si è conclusa la parte italiana del festival.
Partito il 24 Giugno da Montegranaro, il festival ha toccato nel corso dei mesi estivi ben sei Regioni: Abruzzo, Lazio, Marche e Puglia (regioni promotrici) oltre a Basilicata e Puglia che hanno ospitato altri progetti. Sono stati coinvolti nelle attività ben 15 Comuni di cui 6 nella Regione Marche: Civitanova Marche con “Quartieri da Favola”, Montegranaro con “Veregra Children/Premio Nazionale Otello Sarzi”, Montegiorgio con “Parchi da Favola”, Fermo con “Favole e Stelle”, Porto San Giorgio con “Magica Notte” e Grottammare con “Piazze da Favola”. Complessivamente sono stati messi in campo 75 spettacoli, di cui 30 nella sola Regione Marche, oltre a laboratori, incontri, mostre, eventi, per un pubblico che ha toccato le 30.000 presenze.

Conclusa la parte interregionale del festival, a Settembre, dal 14 al 30, ci sarà quella internazionale, con il progetto Teatri senza frontiere, che vedrà un equipe di tredici persone, provenienti da sei diverse compagnie teatrali italiane, operare ancora una volta in una delle zone più periferiche e contraddittorie del mondo: San Paolo del Brasile. Ospiti delle missioni di Padre Luigi Valentini e delle sue “Condividere onlus” e “Menino Deus”, verranno attivati laboratori teatrali con ragazzi ospiti delle missioni stesse ed effettuati spettacoli in scuole e centri di accoglienza nelle sterminate favelas della megalopoli brasiliana. L’anima del progetto è da dieci anni sempre la stessa e dice che: “ogni bambino di questo mondo, qualunque sia la latitudine a cui vive, la religione e la fede politica in cui credono lui e la sua famiglia, ha diritto al gioco, all’affetto, all’istruzione e a quella cosa meravigliosa che chiamiamo infanzia, per questo siamo andati e per questo continueremo a farlo”.

Questo è Marameo, che con le sue quattro regioni promotrici, quindici Comuni e cinque direttori artistici, non solo rappresenta il più grande festival di teatro per l’infanzia e la gioventù del centro Italia, ma anche un esempio straordinario di sinergia tra operatori che si occupano di teatro per le giovani generazioni, che hanno voluto e saputo gettare il proprio sguardo oltre il territorio di appartenenza, per creare un cammino diverso, che avesse un nuovo significato e portasse il segno di valori in cui si vuole continuare a credere.

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