di Andrea Braconi
Sette spettacoli di prosa in cartellone, 4 fuori abbonamento, per un totale (considerando le repliche) di 19 appuntamenti. É la nuova stagione in numeri del Teatro dell’Aquila, l’ultima di Francesco Trasatti come assessore. “Di anno in anno il teatro, numeri alla mano, è cresciuto. Siamo partiti con 430 abbonati e siamo arrivati a 670. Speriamo di crescere quest’anno, arrivando a 671. Siamo ritornati alla doppia recita, le date sono complessivamente raddoppiate tra stagioni ufficiali, scuole di danza, associazioni e molto altro ancora. È un teatro che vive il doppio rispetto a 4 anni fa, con 15.000 biglietti a stagione considerando anche Villa Vitali”.
Ma oltre ai numeri sono le persone a fare la differenza. Due in particolare. “Permettetemi un ricordo di Danilo Tomassini, il nostro custode che dal primo settembre è andato in pensione. E poi Gilberto Santini, direttore dell’Amat, con il quale è stato stimolante lavorare in questi anni. Abbiamo messo in piedi una stagione che copre tutti i gusti, anche nel solco di una produzione internazionale”.
Invariati i prezzi, sia per gli abbonamenti che per i biglietti singoli, così come resta invariata la centralità di Fermo nello scenario culturale provinciale e regionale. “Il nostro teatro con il lavoro di questi anni è tornato ad essere un grande motore per tutta la città – ha commentato il sindaco Paolo Calcinaro -. Pensare a quanto porta significa pensare a quante persone vengono raggiunte e riusciamo a portare qui. Per questo siamo straconvinti che il record di abbonamenti dello scorso anno potrà essere confermato. Questo teatro è accessibile alle realtà cittadine e percepito come fulcro dell’attività culturale della nostra provincia. È un teatro aperto, vivo, non è un teatro museo, e il salto di qualità fatto in questi 5 anni è evidente”.
Un lavoro continuo che, come ribadito da Santini, procede con grande sicurezza. “È diventato un teatro centrale per tutto lo scenario marchigiano – ha commentato il direttore – e quest’anno licenziamo una stagione stupenda ed esemplare, con la punta di diamante dello spettacolo internazionale”.
Difficile sintetizzare le peculiarità di un programma che si aprirà il 15 e il 16 novembre con una residenza di allestimento e il debutto in prima nazionale de “La piccola bottega degli orrori”. “Si tratta di un piccolo musical da camera con un cast bellissimo, da Giampiero Ingrassia a Fabio Canino, e che dopo Fermo sarà a Roma. A inizio dicembre avremo il ‘Don Chisciotte’, con Francesco Nicolini che ha fatto un bellissimo lavoro grazie ad un gruppo di interpreti perfetti, tra cui Alessio Boni e Serra Yilmaz. Il ‘Massimo Lopez & Tullio Solenghi Show’ del 17 e 18 dicembre è uno spettacolo molto divertente, con una punta di malinconia nel momento in cui si fa il nome che manca, quello della Marchesini. Sarà una serata di cabaret della memoria di grande fascino, con l’accompagnamento da parte di una formazione jazzistica. Debutta in teatro ‘Mine vaganti’, che sarà a Fermo il 21 e 22 gennaio, la prima regia teatrale di Ferzan Ozpetek con un cast molto interessante che vede Arturo Muselli, Francesco Pannofino, Paola Minaccioni e Giorgio Marchesi. Lo spettacolo internazionale in esclusiva marchigiana vedrà la presenza, il primo e il 2 febbraio, di un gruppo tedesco mitico, Familie Floz, che fa un lavoro incredibile legato alla maschera. Uno spettacolo senza parole, il loro ‘Hotel Paradiso’, assolutamente imperdibile e per tutti”.
Il 10 e l’11 marzo sarà la volta di “Nati sotto contraria stella”, spettacolo che ha fatto conoscere Leo Muscato. “Nel suo Romeo e Giulietta tutto al maschile aveva dei personaggi abbastanza stralunati e in questo senso sono perfetti Ale e Franz. Proseguiamo il 24 e 25 marzo con ‘Un nemico del popolo’, spettacolo plurilaureato in Italia con un gruppo di artisti incredibili capitanati da Massimo Popolizio. Un saggio di come si deve recitare a teatro e non solo, che ci permette di portare avanti la tradizione dei grandi attori teatrali italiani”.
Perfettamente incastonati anche i fuori abbonamento, ognuno con una personalità molto precisa. “Il primo sarà alla Sala Lettura della Biblioteca Civica, l’11 e il 12 dicembre, con la Compagnia della Rancia in ‘Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano’, un racconto di grande forza in uno spazio intimo all’interno del progetto Patrimonio in Scena. Tenevamo molto ad avere ad inizio gennaio Cesare Bocci e Tiziana Foschi con ‘Pesce d’aprile’, che nasce dal romanzo omonimo che Bocci ha scritto con sua moglie Daniela Spada. Uno spettacolo catartico, che lascia una grandissima speranza e che ribalta la situazione facendoci venire voglia di vivere, malgrado tutto” ha aggiunto, con l’assessore Trasatti che ha voluto precisare come proprio quest’ultimo spettacolo sia legato ad un’associazione benefica come l’Anffas, ripercorrendo una scelta già fatta negli anni passati.
Per annunciare l’ospite del 16 febbraio, Santini è partito invece da un’esclamazione, un deciso “Ci siamo riusciti!” che ha evidenziato tutta la soddisfazione per essere riusciti ad intercettare Alessandro Baricco. “Quando ci ha detto che voleva leggere ‘Novecento’ abbiamo subito puntato su Fermo”.
Ma Fermo è anche una città che ama il musical. “Per questo ci è piaciuto accogliere una proposta come ‘Ghost’ per la regia di Federico Bellone” ha sottolineato.
Sulla performance della Compagnia della Rancia all’interno della Biblioteca cittadina si è soffermato Trasatti. “Ci potrebbe essere la possibilità di aggiungere una replica. Vedremo prima il trend degli abbonati, poi valuteremo. Questo è un lavoro che come Consorzio Marche Spettacolo abbiamo sviluppato per portare performance e spettacoli fuori dai luoghi convenzionali. Si tratta di fatto di un esperimento ex novo, a nostro avviso molto interessante anche se non garantisce quella capienza che un teatro può offrire”.
Prima di far scendere il sipario sulla stagione 2019-2020, l’assessore ha voluto ripercorrere alcuni passaggi essenziali del suo mandato. “In questi 5 anni non ho mai preso a pacchetto una cosa, c’è stata un’interlocuzione sempre positiva con l’Amat. I trend in aumento – e spero di ricordare l’abbonato numero 671! – riguardano però tutto, il teatro per ragazzi, Cantiamo l’Opera, la lirica e molto altro. Mi piace pensare che questa positività sia frutto di un lavoro di consolidamento della centralità del teatro nell’offerta. E penso anche al taglio che ho voluto dare a Villa Vitali: ci siamo riusciti, pur non avendo risorse stabili all’inizio dell’anno ma ricavandole dagli incassi della stagione di prosa, per la quale spendiamo sempre 85.000 euro. Una circolarità che la città ha capito”.
“Ci piace il dialogo di chi conosce la città, la amministra e ci fa riuscire ad essere uno strumento importante – ha concluso Santini –. Questa è una stagione cesellata titolo per titolo con Francesco, di equilibrio assoluto. E una stagione esemplare si può fare qui perché c’è un pubblico esemplare. Ci vuole una civiltà teatrale e il lavoro che fa l’Amministrazione è importante e senza interruzioni”.
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