Molti cittadini di Arquata avevano sollecitato il recupero del “leone” posto in una parete pericolante della Chiesa di San Pietro e Paolo a Borgo di Arquata. La scultura era stata scelta anche come locandina per un convegno che si era tenuto domenica scorsa a Pretare.
Il “leone”, un altorilievo su pietra arenaria risalente al secolo XI era la testimonianza dell’antica chiesa e come memoria venne murato in una parete annessa alla nuova chiesa, parete gravemente compromessa dal sisma.
“L’attività di salvataggio della pregevole e storica opera – fanno sapere il carabinieri del reparto Tutela del Patrimonio culturale – è stata eseguita dallo scultore Jesino Massimo Ippoliti, molto attivo nelle esecuzioni di sculture ma anche abile restauratore a lui si devono molti restauri tra i quali a Jesi quella della Fontana dei Leoni e del Monumento a Pergolesi. Lo stesso, intervenuto volontariamente, ha operato sotto la direzione e supervisione dello storico dell’arte Pierluigi Moriconi della Soprintendenza di Ancona. Al servizio hanno collaborato i carabinieri del Tpc di Ancona e quelli della stazione di Arquata che avevano raccolto molte richieste dai cittadini per salvare il leone.
L’attività è stata complessa sia per la delicatezza del bene, realizzato in pietra tenera, ma anche per la grave situazione in cui versava la parete. In modo sapiente e delicato il maestro Ippoliti con piccoli colpi di scalpello ha liberato il leone. Grande emozione ha colto tutti i partecipanti all’attività tra i quali anche don Nazzareno Gaspari parroco di Arquata il quale ha molto insistito affinchè il “leone” fosse salvato .
La scultura è stata posizionata presso il centro Agorà di Arquata, distante pochi metri dalla chiesa, luogo ove sarà esposta. Questa scelta fatta dallo storico Moriconi è un ulteriore segno di speranza per la comunità di Arquata che lottando con forza e vigore cerca di ricominciare infatti in questo paese nonostante le gravi ferite e le enormi difficoltà la vita continua .
Il “leone” di Arquata è salvo ha sfidato i secoli e il terremoto. Questa non è una comune pietra è un simbolo che porta in se una enorme carica di forza e fiducia nel futuro anche nella sua nuova collocazione”.
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