Caccia, Malaigia (Lega): “Il governo
regionale brancola nel buio,
noi abbiamo acceso un faro”

REGIONE - La consigliera regionale: "Senza la modifica al regolamento, approvata d'urgenza in commissione, i cacciatori non avrebbero potuto usufruire dei loro capanni in quanto ancora non regolarmente autorizzati"

Marzia Malaigia

“La Lega Marche in Consiglio regionale dimostra ancora una volta quanto il sacrificio, il lavoro, la dedizione e soprattutto, l’ascolto dei cittadini vengano prima di qualunque interesse meramente politico”.

Così il consigliere regionale, Marzia Malaigia del Carroccio, al termine della II Commissione convocata da lei stessa in via straordinaria ieri mattina durante i lavori d’Aula. “Mi sono trovata ancora una volta i giorni scorsi sommersa di telefonate di cacciatori, preoccupati sul poter esercitare o meno il loro diritto già pagato di usufruire dei propri appostamenti fissi. Senza infatti la modifica al regolamento, approvata d’urgenza in commissione, non avrebbero potuto usufruire dei loro capanni in quanto ancora non regolarmente autorizzati. Una modifica questa – spiega la Malaigia – che avrebbe potuto trovare risoluzione mesi fa ma che, questa amministrazione, con la solita superficialità che la caratterizza, non ha saputo programmare e gestire nei tempi adeguati. Sono numerosissime ormai le circostanze in cui mi sono trovata a ‘salvare’ i diritti dei nostri cittadini marchigiani dimenticati dalla completa assenza di programmazione di questo Governo regionale che naviga, dal primo giorno, a fari spenti, senza rotta e con una barca che non sa pilotare. I cittadini marchigiani sono tenuti continuamente sul filo della speranza – continua la Malaigia – che non accada nulla o che qualcuno ripari. Non vedono garantita alcuna certezza né sui diritti essenziali come quelli alla salute, né su quelli riguardanti altre sfere come in questo caso la caccia. Mi auguro – conclude il consigliere della Lega – che l’assessore, almeno questa volta, sappia riconoscere quanto solo il nostro senso di responsabilità sia stato funzionale a riparare, almeno in parte, alle disfunzioni amministrative causate dal suo stesso operato”.

 


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