“Anche l’ultimo tassello per avvicinare ed agevolare quante più attività produttive possibili colpite dalla crisi è stato concretizzato”. E’ il commento soddisfatto dell’on. Mirella Emiliozzi, del Movimento 5 stelle, sul via libera dalla Corte dei conti alla modifica della legge 181 del 1989, che regola l’erogazione dei finanziamenti per le aree di crisi complessa. “Una legge che necessitava di essere cambiata per poter rispondere alle esigenze delle imprese e del territorio che rappresento”.
Emiliozzi ricorda l’impegno messo in campo, dal riconoscimento della zona del distretto calzaturiero e delle pelli fermano-maceratese, “per cambiamenti fondamentali per il territorio. Parliamo della possibilità da oggi di accedere ai finanziamenti partendo da 1 milione di euro (la soglia minima precedente era di 1,5 milioni), la possibilità di fare squadra tra imprese grazie ai contratti di rete e di filiera con investimenti a partire da 400 mila euro per ogni azienda. Parliamo dell’ammissibilità delle spese legate a progetti di formazione del personale. Per le grandi aziende, poi, viene data particolare attenzione alle istanze con investimenti pari o superiori ai 10 milioni di euro capaci di creare forti impatti occupazionali, attrarre investimenti esteri e perseguire particolari obiettivi ambientali”.
Secondo la parlamentare pentastellata, un passo determinante. “Sono fortemente viduciosa verso il futuro. Già il risultato della call, con 250 domande pervenute, denota la vitalità e la voglia di riscatto delle nostre aziende sul territorio. Ringrazio il ministro Di Maio e tutto lo staff del Mise, che grazie alla sua sensibilità è riuscito ad accelerare l’iter di attuazione dell’istanza di riconoscimento dell’area di crisi complessa fermano maceratese. Così come la regione Marche nella persona della dirigente Roberta Maestri che ha saputo mettere in chiaro la drammatica situazione che questo territorio sta da anni vivendo”.
“Ora, in attesa dell’uscita dei bandi da parte di Invitalia – conclude l’on. Emiliozzi – continuerò a mettermi a disposizione degli imprenditori, delle associazioni e del mondo produttivo che rappresento qui a Roma. Da oggi abbiamo un strumento in più, utile per uscire dalla crisi, ma per il futuro abbiamo la necessità di essere un corpo unico formato da istituzioni, associazioni ed imprenditori per essere efficaci e risolutivi di fronte alle sfide che ci attendono”.
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