di Andrea Braconi
Il decreto legge sulla ricostruzione legata ai danni provocati dal sisma nel centro Italia è pronto per essere licenziato dal Consiglio dei Ministri, che si riunirà alle 19 di oggi. Ma facendo riferimento alla bozza circolata in questi giorni, l’Associazione di Intensa Sindacale degli Architetti e Ingegneri Liberi Professionisti delle Marche è pronta a muovere le proprie rimostranze contro le misure stabilite dal Governo Conte.
“Denunciamo l’assoluta mancanza di confronto con tutte le parti sociali e l’indifferenza del Governo a tutti gli appelli che in questi mesi abbiamo fatto sullo stato di enorme disagio in cui versano i liberi professionisti che si occupano della ricostruzione” rimarcano dall’Inarsid Marche, spiegando come gli stessi siano stati portati a conoscenza del Governo attraverso il confronto con i prefetti marchigiani, con i politici locali e, non da ultimo, con il commissario straordinario.
“Dall’inizio chiediamo di essere responsabili delle pratiche e certo non ci tireremo indietro adesso – proseguono -, ma le nostre autocertificazioni del progetto possono essere fatte solo quando ci saranno norme definitive certe e di univoca interpretazione e con le dovute garanzie. Non si risolve in questo modo l’anticipo ai professionisti, noi le nostre proposte le abbiamo fatte”.
L’Inarsid Marche riconosce però la volontà di un cambio di passo da parte dell’esecutivo. “Visto che il decreto legge seguirà la legge finanziaria – concludono – c’è ancora tempo per apportare le necessarie modifiche. Questa volta però vogliamo essere soggetti attivi o ci saranno dure azioni di protesta per la tutela dei nostri interessi e della collettività”.
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