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Sisma, Confartigianato:
“Bene il credito d’imposta
per i beni strumentali”

SISMA - L’intensità massima dell’investimento e l’entità del contributo riconosciuta variano a seconda della dimensione d’impresa: per le piccole imprese l’investimento massimo è di  3 milioni di euro con un credito d’imposta del 45%, per le medie imprese 10 milioni di euro con un credito d’imposta del 35%

La recente modifica normativa ha previsto l’estensione del credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno alle imprese localizzate nei comuni del “cratere”, colpiti dagli eventi sismici a far data dal 24 agosto 2016. “Confartigianato – ha affermato la presidente del Comitato Territoriale Confartigianato di Ascoli, Natascia Troli – ha sostenuto sin dall’inizio la necessità di tale misura agevolativa che consentirà alle imprese, che hanno avviato dal 7 aprile 2018 programmi di investimento in beni strumentali, di fruire di tale beneficio”.

Gli investimenti finanziabili saranno quindi quelli relativi, ad esempio, a nuovi macchinari, impianti e attrezzature varie, anche acquisiti mediante leasing, finalizzati alla creazione di un nuovo stabilimento, all’ampliamento della capacità di uno stabilimento esistente, ovvero alla diversificazione della produzione di uno stabilimento o al cambiamento fondamentale del processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente.

L’intensità massima dell’investimento e l’entità del contributo riconosciuta variano a seconda della dimensione d’impresa: per le piccole imprese l’investimento massimo è di  3 milioni di euro con un credito d’imposta del 45%, per le medie imprese 10 milioni di euro con un credito d’imposta del 35%.


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