Assegno di 650 euro
per i progetti nel reparto di Oncologia
nel segno di Giacomo Vecchiola

FERMO - La consegna all'interno del reparto diretto dal dottor Renato Bisonni, alla presenza della presidente dell'Anpof Michaela Vitarelli

di Andrea Braconi

Forse Giacomo Vecchiola non avrebbe immaginato che nel suo nome sarebbe nato un rapporto speciale tra persone che difficilmente avrebbero pensato di incrociare le proprie strade. Di certo c’è che a poco più di 4 anni dalla sua scomparsa, causata da un tumore, gli organizzatori del Memorial intitolato proprio all’allora 20enne hanno deciso di devolvere il ricavato delle 110 iscrizioni all’Anpof (Associazione Noi Per l’Oncologia Fermana). Prima il contatto con il dottor Luigi Acito del reparto di Oncologia del “Murri”, poi l’incontro con Michaela Vitarelli, presidente della stessa Anpof sin dalla sua fondazione avvenuta, corsi e ricorsi storici, proprio nel 2015. Con loro anche il primario Renato Bisonni, sempre aperto a forma di collaborazione concrete. Un’occasione per consegnare l’assegno di 650 euro, che servirà per finanziare le tante attività dell’Anpof all’interno dello stesso reparto.

“Siamo onorati di ricevere, più ancora del denaro, l’opportunità ed il privilegio di entrare in contatto con tante persone speciali – è il commento di Vitarelli – a cui è toccato di vivere l’esperienza del cancro, persone che mettono in campo la propria sensibilità (a volte anche la propria creatività in vari ambiti come sport, teatro, scrittura e arte) anche quando gli esiti non sono quelli sperati, affinché tutto quanto hanno vissuto non sia stato vano, ma possa arrivare come messaggio tangibile di solidarietà verso chi ancora attraversa corridoi di speranza nei reparti di oncologia. Quelli che noi cerchiamo di raggiungere col nostro modesto servizio. Accanto a loro, c’è un mondo di persone generose che per occasioni di gioia, come un compleanno, matrimonio, anniversario, devolvono i propri doni, facendoli arrivare, attraverso noi, alle persone in terapia al Murri”.

Il Memorial di mountain bike Giacomo Vecchiola, tenutosi domenica 20 ottobre, è stato organizzato dalla MG Bike (presieduta da Patrizio Perticari) in collaborazione con la 4M Eventi di Giovanni Cruciani e l’Aido di Fermo, guidata da Luca Moreschini.

“Il nostro è stato un piccolo incontro, utile anche per farci conoscere – aggiunge la presidente dell’Anpof -. Molta gente, purtroppo, scambia la nostra organizzazione soltanto per quelli che danno la colazione in reparto, quando invece dietro c’è tantissimo lavoro”.

La presenza quotidiana dei volontari in reparto e la loro formazione, l’estetica oncologica con estetiste volontarie, la musica in corsia con il Conservatorio “Pergolesi” di Fermo, la donazione di un impianto di filodiffusione. E poi gli incontri pubblici informativi su nutrizione e ambiente con la dottoressa Renata Alleva, i tanti progetti in cantiere come le campane tibetane con l’artista Paolo Bazzani, la promozione e la cultura diffusa delle cure palliative (quest’ultimo progetto in fase di realizzazione con altre associazioni del territorio, con capofila L’Abbraccio), fino all’adesione alla rete Marcangola delle associazioni operanti in oncologia nelle Marche. Sono i vari settori nei quali l’Anpof si muove, unitamente ad un significativo lavoro con il progetto Data Manager. Una figura, definita Coordinatore di Ricerca Clinica (CRC), che come rimarca la presidente non ha alcun contatto diretto, né fisico, né verbale, con il paziente, ma gestisce esclusivamente dati cartacei ed online.

“L’importanza dell’inserimento nel reparto di Oncologia di tale figura, ancora oggi non riconosciuta a livello istituzionale – conclude – risiede soprattutto nella necessità di fornire un valido supporto al medico, gravato dall’attività clinica quotidiana, nella gestione delle lunghe e complesse procedure, di tipo essenzialmente amministrativo, connesse all’espletamento di attività di ricerca, contribuendo a far sì che tale attività entri a far parte a pieno titolo della normale pratica clinica. I vantaggi che ne derivano oltre a sostenere l’operato del medico, portano beneficio al paziente stesso in perfetta rispondenza agli obiettivi principali di Anpof”.

 

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