di Sandro Renzi
Faccia a faccia in mattinata tra il Sindaco Loira ed i balneari. Sul tavolo, manco a dirlo, gli effetti dell’ultima mareggiata che anche a Porto San Giorgio hanno creato danni, seppur contenuti rispetto ad altre località, alle strutture ed alla costa erosa per decine di metri. A fronte delle richieste avanzate dagli operatori che attendono risposte soprattutto dalle Regione, il primo cittadino ha comunque assunto degli impegni precisi riconoscendo la gravità di un fenomeno che non appare più cosi raro. “La manutenzione delle scogliere sistenti così come è stata fatta fino ad oggi non è più sufficiente ed efficacie di fronte a fenomeni tanto intensi” ha detto Loira “occorrono senza dubbio più investimenti ed è ciò che rappresenterò alla Regione partendo dalla considerazione che il turismo balneare è un traino dell’economia marchigiana”.
Alla luce di quanto accaduto nelle ore passate, pure la scelta di destinare le sabbie dragate nel canale d’ingresso del porto alla costa di Fermo non va giù a Loira. “La Regione ha stabilito che 35 mila metri cubi saranno destinati a Fermo dove i fenomeni erosivi sono più importanti. Ma le cose nel frattempo sono cambiate e se le mareggiate saranno di questa entità anche in futuro il nostro litorale rischierà”. Per questo motivo, temendo che il mare possa inghiottire altri metri di spiaggia, il Sindaco chiederà formalmente agli uffici regionali la possibilità di utilizzare le sabbie abbancate ormai da anni all’interno del porto. “Non solo -aggiunge- ma chiederò pure lo stanziamento di risorse per movimentare quelle sabbie“. Dal canto loro i balneari hanno suggerito di realizzare delle dune di protezione di fronte agli chalet subito dopo la stagione estiva. Nel frattempo la Confcommercio Marche ha chiesto alla Regione Marche l’attivazione dello Stato di Emergenza ed un incontro urgente, e “laddove si rendesse necessario anche la costituzione di un Tavolo Permanente “Difesa della Costa – Turismo”, al fine di comporre una valutazione estremamente pragmatica della grave situazione, ponendo le basi di una seria programmazione di difesa della costa, che non preveda un impegno e doveri a carico delle sole imprese turistiche, ma che vedano coinvolte le istituzioni a tutti i livelli” fanno sapere dall’associazione di categoria.
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