di Saturnino Di Ruscio, ex sindaco di Fermo
La vicenda della Stazione di Santa Lucia non mi convince. Mi sono posto alcuni quesiti e sviluppato delle riflessioni partendo da questa premessa.
Nell’anno 2001, appena eletto Sindaco della città di Fermo, fui bloccato dalla mia maggioranza in consiglio comunale su una proposta che prevedeva l’acquisizione dell’area suddetta da parte del Comune di Fermo dal Demanio e il successivo e contestuale trasferimento alla Steat. La proposta proveniva dal precedente lavoro amministrativo della Giunta Fedeli. La mia maggioranza disse che era d’accordo per l’acquisizione ma non alla cessione alla Società dei trasporti per gli stessi motivi di oggi: il sito non era idoneo per un deposito di pullman! Oggi ancor più di prima con i nuovi plessi scolastici in corso di costruzione! L’atto fu modificato ed approvato nella parte che prevedeva l’acquisizione. Ci fu purtroppo una lettera al Demanio da parte della Provincia di Ascoli (PDS) e dalla Steat (PDS) la mattina in cui dovevamo stipulare l’atto che fece saltare l’intera operazione.
Oggi ovvero alcuni mesi fa: il Comune di Fermo, la Provincia di Fermo e la Regione Marche potevano acquisire l’ex Stazione senza gara a 656 mila euro, invece degli attuali 1,550 milioni di euro. Perché la dirigenza della Steat non ha proposto analoga ipotesi a quella del 2001 ai tre enti? Si stipulavano i due atti contestualmente e la Steat risparmiava circa 900.000,00 euro.
Nelle società private, il proprietario può decidere autonomamente come spendere i propri denari, in beneficenza ovvero per una soddisfazione personale; non è invece concepibile e neanche assentibile che una società pubblica come la Steat, dove i soldi non sono degli amministratori ma sono i nostri (ricordiamo che i soci sono i Comuni e la Provincia di Fermo, quindi di noi cittadini elettori che paghiamo le tasse), possa gettare in discarica 900.000,00 euro! E’ un insulto al buon senso, ai lavoratori onesti che pagano le tasse e a chi il lavoro non ce l’ha! Il Sindaco di Servigliano ha avuto il coraggio di dire no! Spendere quei soldi è un atto di inaudita arroganza politica!
La Steat si sarebbe dovuta attivare prima e non dopo, chiamando ad un tavolo i tre enti (Comune, Provincia e Regione) affinché tutti valutassero attentamente le conseguenze di ogni tipo di scelta, in modo trasparente e pubblico. Tutti abbiamo capito che quanto è accaduto si poteva evitare ma nessuno di noi ha capito perché non è stato evitato! Mi domando ma qual è stato il ruolo del Pd? Alessandrini è vicesegretario regionale! Tutti sapevano ma nessuno apparentemente ha fatto qualcosa!
Ma è ancora più incomprensibile perchè il Presidente della Steat si comporta come se fosse il proprietario della società, e non un semplice amministratore, quando parla di ingresso di soci privati e varianti urbanistiche? A che titolo parla? E’ forse Sindaco, assessore o consigliere della città di Fermo? O forse Presidente Provincia o consigliere provinciale?
Ci sono voci circa incontri da parte della Steat con privati per la valorizzazione dell’immobile? Queste voci vanno smentite categoricamente, così come va smentita quella relativa alla volontà di effettuare una operazione immobiliare.
Da ex Sindaco sono convinto poi che chiudere gli uffici a Fermo per spostarli a Porto Sant’Elpidio sia più un dispetto che una necessità, non sarà impossibile trattare con il Comune di Fermo qualche soluzione meno onerosa per tutti.
Un altro aspetto che mi ha lasciato sbalordito è l’aver letto sugli organi d’informazione nel corso della gara di varianti, accordi con privati e tanto altro, fatti che avrebbero potuto creare non pochi problemi di varia natura!
Non sono esperto di bilanci ed ho chiesto un aiuto! Il bilancio 2018 della Steat, consultabile in rete, ha registrato ricavi per 8.294.658 €, utile d’esercizio 65.000,00 €, pari allo 0,78%. L’azienda riceve circa 1,8 milioni di euro da contributi regionali che si sommano ai ricavi. La gestione, al netto di tali contributi pubblici presenterebbe una perdita di 1,7 milioni di euro. Inoltre i debiti sono di 7.750.000,00 € e rappresentano il 93% dei ricavi. Di questi (debiti), 4.365.000,00 sono verso banche, 1.573.000,00 verso fornitori e 1.054.000,00 verso i dipendenti (TFR). L’ammontare residuo di debito verso le banche è passato dal 31.12.2017 al 31.12.2018 da 3.775.112,00 a 4.365.612,00, con un aumento di 590.500,00€. E’ molto importante in un bilancio verificare l’indice di indebitamento, serve per verificare il rischio legato a fonti di finanziamento esterne. Di norma tale indice non deve essere superiore a 2. Nel caso della STEAT evito di indicare a quanto ammonta l’indice di indebitamento per ovvii motivi ma la società è fortemente sottocapitalizzata. Viene da chiedersi se per un motivo qualsiasi (mancato rinnovo concessioni) la società si trovasse costretta a chiudere, con che cosà pagherà i debiti? Con i pullman? Sarebbe meglio dire: chi pagherà i debiti!
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