di Stefano Dondi
Da qualche giorno a seguito dei postumi di un intervento chirurgico, sono costretto a deambulare con l’ausilio delle stampelle, abitando in Viale Trento Nunzi a Fermo, per le ordinarie attività quotidiane sono costretto a transitare sul marciapiede (di cui allego le foto) con potenziali rischi di caduta per inciampo, a causa del totale stato di abbandono in cui versa il medesimo .
Il tratto va dal civico 64 al 72 (in direzione di Viale della Carriera) , versa in pessime condizioni da qualche lustro, i segni del tempo sono evidenti e dell’incuria, sono alquanto evidenti . Le asperità sulla superficie di transito in cemento, a causa del cedimento strutturale dei materiali, costituiscono un serio pericolo alla sicurezza del transito, e per chi si trova in condizioni come le mie, i rischi sono esponenzialmente maggiori .
La cosa che mi lascia sgomento nel 2019, è che in prossimità dell’accesso dei singoli immobili, non vi sia lo scivolo di accesso ai diversamente abili, una norma ormai alquanto datata che prevede la eliminazione delle barriere architettoniche, un simbolo di civiltà ma che in questo caso sono inesistente . Lo scivolo di accesso, se cosi lo potremmo definire, dato che in condizioni pessime, (vedi lato in direzione rotatoria di S.Giuliano) e, perennemente ostruito dalla sosta selvaggia dei veicoli, che lo rendono impraticabile, frutto della involuzione di tanti proprietari, e della ignavia dei preposti dipartimenti della amministrazione comunale che, omettono i controlli .
Durante la stagione invernale, a causa dell’esposizione geografica, si forma anche il muschio sulla superficie del marciapiede, rendendola viscida e che costituisce un elevato potenziale di rischio di infortuni. Dulcis in fundo a rallegrare la situazione ci sono anche i rami di un albero che, non essendo mai stati potati, costituiscono intralcio alla circolazione pedonale .
Le amministrazioni che si sono susseguite, nelle figure dei vari dirigenti, non hanno mai provveduto alla messa in sicurezza in conformità alle norme vigenti (facendo eseguire l’ordinaria e la straordinaria manutenzione della superficie, tale da renderla sicura al transito, facendo pulire la superficie ed eliminando, tutti quei potenziali rischi pericoli) ed in aggiunta delimitando con apposita segnaletica le vie di accesso, grazie alla loro ignavia questa parte della città versa in totale stato di degrado .
Eppure il D.P.R. 503/1996 ed il D.M. 236/1989 che, vanno integrati con il CdS artt. 4.2.1, 4.2.2, 4.2.3, 8.2.1, 8.2.2 , 8.2.3 etc etc , vincolano gli enti proprietari al rispetto dei requisiti di accessibilità per essere utilizzati da chiunque . In caso di un potenziale infortunio, si ravvisano anche le responsabilità civili e penali dei dirigenti della amministrazione comunale, ma sembrano non esserne a conoscenza .
Distinti Saluti
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