“Quello che c’è intorno a questo presepe è la prova provata che la città è diversa da come qualcuno vuol farla apparire”. Partiamo dalla fine, da quando il sindaco Nicola Loira, questa mattina nella conferenza stampa di presentazione della prima edizione del presepe vivente al Castello, ha ripreso la parola, da ultimo, per una puntualizzazione tranchant. “Che intendo? Beh spesso quando si parla della nostra realtà, si parla di una comunità litigiosa, fatta di continue critiche, è quello che vedono da altri Comuni, ad esempio. E invece non è assolutamente così. E io, da primo cittadino, sono orgoglioso di farne parte”.
E torniamo all’inizio per completare la figura di un sindaco tra pungo di ferro e guanto di velluto, con lo stesso primo cittadino ad aprire le danze: “Non posso non ringraziare tutte quelle persone, associazioni, cittadini, che hanno risposto presente per organizzare quest’evento. Il presepe vivente (che andrà in scena, con circa 100 figuranti, l’8 e il 29 dicembre dalle 16,30 alle 19, tra il corso Castel San Giorgio e la piazza del teatro) è la prova concreta che siamo una comunità con un fortissimo senso di appartenenza. L’evento fa parte di un percorso iniziato già due anni fa con la storia di Gesù e i presepi. Questa è una delle più belle iniziative del nostro Natale d’Incanto. E voglio ringraziare il mio assessore Elisabetta Baldassarri perché ha dato vita al coinvolgimento di un’intera comunità”. “E’ stato un lavoro complesso – aggiunge proprio la Baldassarri – sarà un presepe vivente al quale abbiamo voluto dare una forte connotazione marinara caratterizzata da antichi mestieri e strumenti di lavoro. Nel 2017 siamo partiti con quello nell’ex Pescheria, lo scorso anno nella chiesa del Crocefisso, grazie alla signora Ficiarà. E quest’anno con la collaborazione di tantissimi, tra realtà associative e cittadini, avremo questo meraviglioso appuntamento in corso Castel San Giorgio. Gran lavoro di coordinamento di Luca Vagnoni e Clarita Baldoni dell’associazione Rattatù. Francamente non ci aspettavamo tanta partecipazione”. La parola a Luca Vagnoni che aggiunge: “Lungo il corso avremo la ‘visitazione’, l”annunciazione’ con interventi attoriali e il coro, mestieri di una volta, laboratori creativi, il ‘censimento’, il ‘mercato arabo’, giochi di una volta. Insomma qualcosa di assolutamente bello, partecipato, vissuto, realizzato con passione e amore dai sangiorgesi”. All’allestimento, che vedrà qualche modifica tra la prima e la seconda edizione, a partire ovviamente dalla natività, hanno preso parte, stando all’elenco riportato nella locandina, l’Isc Nardi, l’istituto Canossiane, la scuola dell’infanzia paritaria San Gaetano, il centro sociale sud, quello delle Cappellette, l’Azione cattolica, gli Scout, il centro ricreativo Don Bosco (e la parrocchia di Gesù Redentore), la Cna, Stefano Campussè, Roberto Vittori, Patrizio Sparvoli, Basilio Ciaffardoni, il ristorante Cocoon di Porto Sant’Elpidio, l’edicola di Catia Pranzetti, i residenti del quartiere Castello e le attività commerciali di corso Castel San Giorgio.
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