Sinossi del libro “La Madonna del Buon Consiglio, Storia, Culto, Iconografia”. Lo scritto di Marco Armellini verrà presentato il prossimo 15 dicembre, alle 17, nella chiesa di San Sebastiano, già centro culturale ‘Piero Antonelli’. All’evento interverranno, oltre all’autore, don Amancio Nguere Mitogo, parroco di San Paolino di Falerone, padre Ludovico Maria Centra, rettore del santuario della basilica della Madre del Buon Consiglio di Genazzano, le professoresse Daniela Simoni e Maria Pamela Bulgini. L’incontro sarà moderato da Adolfo Leoni.
“L’ultimo lavoro di Marco Armellini, ‘La Madonna del Buon Consiglio di Falerone, storia, culto e iconografia’, contribuisce al recupero – spiegano dall’organizzazione dell’evento – della memoria devozionale cittadina, oggi più che mai opportuna e, anzi, necessaria per far conoscere e trasmettere, rinnovandole, le nostre radici alle giovani generazioni affinché non si perdano tra le pieghe del tempo alcuni valori e fatti che creano l’identità di un popolo.
L’oggetto della ricerca di Marco Armellini, scrittore e storico non professionista, appassionato di storia locale, è un dipinto della Madonna del Buon Consiglio, attribuito erroneamente ad un artista anonimo del ’600 e molto caro alla popolazione locale per aver compiuto per mezzo di Maria santissima prodigiose guarigioni e fatto cessare la furia distruttrice degli agenti atmosferici.
L’autore dopo aver ripercorso la storia del modello di riferimento, ovvero la Madonna del Buon Consiglio di Genazzano, nonostante la scarsità di documentazione d’archivio, ha ricostruito gli spostamenti del dipinto faleronese postdatandone la realizzazione nella seconda metà del secolo successivo, ha raccolto e trascritto testimonianze orali, ha consultato con cura la bibliografia, riuscendo a restituire non solo la storia del quadro ma anche uno spaccato della vita faleronese del passato.
Un lavoro di ricerca e di scrittura svolto con passione, con precisione, un omaggio– come Armellini scrive – al suo paese ma anche a Maria, per la quale traspare una sincera devozione. Considerevole l’apparato iconografico a corredo del testo, ricco di fotografie e documenti d’epoca inediti”.
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