Dodici scatti per raccontare la biodiversità, il Parco Nazionale dei Monti Sibillini presenta il calendario 2020. Il calendario da oltre vent’anni non manca mai nelle case e nelle attività di tanti appassionati del territorio e della natura. Ad aprire l’incontro per la presentazione, che si è svolto oggi, i saluti del nuovo presidente Andrea Spaterna che ha colto l’occasione per ringraziare chi lo ha preceduto alla guida del Parco: l’attuale vice presidente Alessandro Gentilucci e il past presidente Oliviero Olivieri. Presenti diversi rappresentanti istituzionali tra cui il sindaco di Montefortino Domenico Ciaffaroni e il capitano dei Carabinieri forestali Daniela Mandoloni oltre ad alcuni titolari delle attività ricettive che insistono sul territorio del Parco.
«I buoni lavori, come è questo calendario, sono sempre quelli realizzati da un’intera equipe» ha sottolineato Spaterna, ringraziando il direttore Carlo Bifulco ed il suo staff, lo Studio Vallorani e Michele Rocchetti rispettivamente per il progetto grafico e le illustrazioni ed in particolare l’Associazione fotografi naturalisti italiani (Afni), rappresentata da Maurizio Giorgi, per gli scatti di grande valore e straordinaria bellezza. «Il gioco di squadra è di certo importante come importante è il continuo scambio che deve esserci tra il Parco ed il territorio, dove all’uno sta a cuore l’altro e viceversa in un rapporto da implementare» ha detto Spaterna. Per il 2020 attenzione centrata sugli animali selvatici e sul raccontare attraverso le loro immagini la biodiversità del territorio. «Il calendario si fa ambasciatore del territorio e delle sue bellezze, rappresentando uno degli strumenti di promozione più validi» ha continuato Spaterna. Il vice presidente Gentilucci ha ricordato quanto sia «importante l’opera di conservazione e valorizzazione messa in atto dal Parco per preservare non solo la biodiversità del territorio, ma anche quel rapporto di convivenza tra l’uomo, la flora e la fauna che affonda le sue radici in tempi antichissimi. I recenti ritrovamenti di un insediamento proto storico a Pieve Torina, risalenti al VII secolo a. C. ne sono una conferma». «Ci siamo mossi con lunghi tempi di osservazione e tutta la tranquillità necessaria per non turbare gli animali – ha detto Maurizio Giorgi spiegando il lavoro svolto per realizzare gli scatti del calendario -. Ci sono immagini che abbiamo scattato anche a 800 metri di distanza e tutto per cercare di coglierli nei loro atteggiamenti naturali. Non c’è alcuna post produzione nelle foto di questo calendario, ma solo la volontà di rappresentare la natura in maniera corretta, perché questo sia un efficace strumento di divulgazione e sensibilizzazione alla tutela del patrimonio naturalistico».
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