Risale a 11mila anni fa un antichissimo accampamento preistorico portato alla luce Tolentino. E’ stato scoperto in contrada Pace, lo scorso 22 novembre, nell’area dove sorgerà il polo scolastico dell’istituto Filelfo. La Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio delle Marche in questi giorni ha ufficializzato che si tratta di un ritrovamento che risale a circa 11mila anni fa.
L’insediamento, «tra i più importanti e significativi della preistoria non solo italiana, ma europea», spiega la Soprintendenza, è venuto alla luce grazie alle indagini archeologiche preventive svolte nel sito di contrada Pace, dove sorgerà il polo scolastico dell’istituto Filelfo. Le ricerche sono state svolte sotto la direzione di Stefano Finocchi e Paola Mazzieri della Soprintendenza, mentre le operazioni di scavo sono state dirette da Alessandra D’Ulizia, della Cooperativa ArcheoLab, con il supporto di personale specializzato dell’Università di Ferrara, di Roma “La Sapienza” e di Firenze, grazie a Davide Visentin, Alessandro Potì e Arianna Cocilova. «Le ricerche hanno portato alla luce i resti di un accampamento preistorico databile a circa 11mila anni fa, ossia alla fase antica del Mesolitico – spiega la Soprintendenza -. Si tratta del periodo preistorico che segue il Paleolitico, l’epoca delle grandi glaciazioni, e precede il Neolitico, in cui avviene il passaggio a un’economia basata su agricoltura e allevamento e conseguente sedentarizzazione». Un «sito perfettamente conservato dai fanghi alluvionali deposti dal fiume Chienti». Grazie ad uno scavo attento e minuzioso, è stato possibile riconoscere, a distanza di millenni, la superficie su cui i cacciatori mesolitici camminavano, i focolari che hanno acceso e i punti in cui hanno svolto particolari attività, come la scheggiatura della selce per produrre strumenti da lavoro e armi da caccia, la macellazione delle prede e la lavorazione di materiali organici come legno ed osso. «L’eccellente stato di conservazione – conclude la Sovrintendenza – e la grande ricchezza del sito in termini di materiale recuperato, con diverse migliaia di manufatti litici e scarti di lavorazione, ne fanno sicuramente uno dei ritrovamenti più importanti e significativi a livello italiano ed europeo per la ricostruzione dei modi di vita dei nostri antenati preistorici, oltre ad essere il primo sito mesolitico scavato in maniera estensiva nelle Marche». Le operazioni di scavo, informa la Soprintendenza, non ritarderanno minimamente la normale prosecuzione del cantiere gestito dalla Provincia.
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