Al Futsal Cobà l’analisi
di Fabrizio Acchillozzi

SERIE A2 - Il membro del cda biancoazzurro, a cavallo tra i due anni solari di stagione, esamina quanto andato in scena nel merito degli Squali. "Tra infortuni e nuovi innesti il terzo posto è alla nostra portata, con un parallelo occhio di riguardo verso i giovani da valorizzare" i temi trattati dal dirigente

PORTO SAN GIORGIO – A cavallo tra i due anni solari, e dunque con una prima parte di stagione finita in archivio, in casa Futsal Cobà è dunque tempo dei primi parziali bilanci di torneo.

Nell’analizzare il cammino sin qui disputato dal quintetto di mister Leonardo Campifioriti, arrivano le parole del membro del cda biancoazzurro Fabrizio Acchillozzi (foto), da sempre nell’ambito del calcio a 5, con in curriculum cioè pregresse esperienze dirigenziali di livello nell’ambito della disciplina.

Tutto fino ad ora sta andando per il verso giusto o quasi – inizia il resoconto Acchillozzi -. Con gli altri dirigenti ci sono armonia e coesione. A livello di prima squadra siamo terzi in graduatoria, preceduti da due autentici squadroni come il Real San Giuseppe ed il Futsal Fuorigrotta. Purtroppo qualche infortuno (come Zanella e Borsato, ndr) e un paio di passi falsi casalinghi, ci hanno impedito di rendere più sicura tale posizione”.

“Vi è comunque da dire che il girone dell’Italia centro-meridionale con squadre di Marche, Abruzzo, Lazio e Campania che stiamo disputando è molto qualitativo, per cui il bilancio al momento è positivo – ha proseguito il dirigente -. Auspico che gli inserimenti di Bordignon, Rubio e Fioretti contribuiscano a farci raggiungere l’obiettivo dei play off. Peccato per la perdita di Zanella, ma credo di poter dire che siamo attrezzati per mantenere la terza posizione. Sarebbe però fondamentale avere la quasi certezza di poter attingere molto dal settore giovanile e quindi vorrei impegnarmi personalmente e con il mio sodalizio affinché ci siano realmente i presupposti perché ciò avvenga”.

“Ricordo che in passato il Futsal Cobà ha espresso elementi come Quondamatteo, Zacheo e Mancini solo per citarne alcuni, e che da dirigente della Civitanovese mi è capitato di far esordire ad alti livelli un diciottenne di nome Nico Sgolastra, ora nostro pilastro. Riuscire nell’intento di cui sopra garantisce lunga vita alla società, sia perché i validi elementi fatti in casa sono fonte di risparmio e sia perché lo sono anche di orgoglio, creando per giunta un indotto di altre persone disposte a seguirci. Ringrazio il responsabile del settore giovanile Cintio, il tecnico dell’Under 19 Moro e quello dell’Under 17 Berdini, i quali stanno facendo cose egregie. Ma non dobbiamo trascurare questo lavoro ed anzi cercare di valorizzarlo.”


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