Il travaso di pesce che sfocia nella causa,
Popolizio: “L’ingiunzione è corretta,
la Corte d’Appello dà ragione al Comune”

PORTO SAN GIORGIO - Il dirigente dell'ufficio legale del Comune: "La sentenza condanna gli appellanti a pagare, oltre alla sanzione, circa 3.500 circa per spese di soccombenza di primo e secondo grado"

Il dirigente comunale Carlo Popolizio (sin) qui con il sindaco NIcola Loira

“L’ingiunzione è corretta, la Corte d’Appello dà ragione al Comune”. Inizia così la nota con cui proprio il Comune oggi rende noto il pronunciamento della Corte d’Appello in merito a un’ingiunzione di pagamento emessa dall’ente e contestata da un operatore portuale. 

Un passo indietro. A ricostruire l’accaduto è l’ente: “Ancora un’altra sentenza riconosce le ragioni del Comune. In questo caso la Corte d’Appello d’Ancona riforma una sentenza del Tribunale di Fermo.

Nel 2008 il Comune emise un’ingiunzione di pagamento di circa 5.000 euro, su verbale redatto dalla Capitaneria di Porto di San Benedetto per violazione delle norme sul ‘travaso del pescato in banchina’ da parte di un operatore.

L’ingiunzione venne erroneamente impugnata innanzi al Tribunale di Ascoli ma poi il giudizio finì riassunto davanti a quello di Fermo. Il giudice annullò il pagamento con condanna dell’ente ad esose spese di lite.

Il Comune, ritenendo la sentenza ingiusta ed infondata, la appella facendosi assistere dall’avvocato Mita Mazzaferri del foro di Fermo”.

“Finalmente, dopo undici anni di traversìe giudiziarie, la Corte d’Appello di Ancona, smonta in ogni sua parte la sentenza di primo grado e conferma la legittimità dell’ingiunzione comunale – spiega il dirigente dell’Ufficio legale del Comune Carlo Popolizio – La sentenza condanna gli appellanti a pagare, oltre alla sanzione, circa 3.500 circa per spese di soccombenza di primo e secondo grado”.


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