Giorgio Menichelli, segretario generale Confartigianato Imprese Macerata, Fermo, Ascoli
«Basta prese in giro, le aziende non possono più essere vittime di un sistema inefficiente». Giorgio Menichelli, segretario generale di Confartigianato Imprese Macerata, Fermo, Ascoli torna sul tema “busta paga pesante”, ribadendo il malumore espresso ieri dal presidente Renzo Leonori. «Se ieri eravamo basiti – commenta – per l’inadeguatezza della gestione dei pagamenti e rateizzi dei contributi sospesi, oggi siamo davvero arrabbiati. Ieri sera, alle 19, è arrivato il messaggio Inps n.125 con cui l’istituto ha comunicato che “stante l’approssimarsi della data del 15 gennaio 2020 a decorrere dalla quale sono effettuati gli adempimenti e i pagamenti delle ritenute fiscali e dei contributi previdenziali e assistenziali, la ripresa degli adempimenti e dei versamenti contributivi sospesi potrà avvenire a decorrere dal 15 gennaio 2020 ed entro il 31 gennaio 2020”.
“Quindi, l’Inps ha pensato bene, alle 19 dello stesso giorno di scadenza, di far sapere che la scadenza stessa è stata prorogata al 31 gennaio, termine entro il quale si dovrà provvedere al versamento della contribuzione sospesa in unica soluzione, ovvero alla presentazione delle domande di rateizzazione del pagamento dei contributi sospesi e al versamento dell’importo della prima rata».
L’episodio, sottolinea Menichelli, dimostra «che non c’è alcun rispetto da parte delle istituzioni nei confronti di chi è già in una situazione di disagio e che dovrebbe invece sentirsi almeno tutelato. Siamo profondamente rammaricati per le nostre imprese e gli operatori, trattati come burattini in balia delle scellerate decisioni prese da chi al comando agisce in maniera del tutto sconsiderata. Le proposte di emendamenti studiate e redatte dai territori e dalle associazioni di categoria, tra cui anche quelle di Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo, non sono state minimamente prese in considerazione». «Come biasimare allora – si chiede il segretario generale di Confartigiano – l’azione intrapresa dai sindaci di Caldarola, Castelsantangelo sul Nera, Monte Cavallo, Muccia, Serravalle di Chienti e Valfornace, pronti a riconsegnare le proprie fasce se non ci saranno delle concrete ed efficaci misure per la ricostruzione? Da parte nostra esprimiamo totale vicinanza e solidarietà per questa dura, ma comprensibile, presa di posizione. Non siamo più disposti a collaborare in questi termini, accondiscendendo passivamente a questo scempio. E’ chiaro ed evidente l’ampliarsi dello scollamento che c’è tra la politica e le istituzioni in generale, e il territorio. Continuare a gestire una situazione di per sé complicata e complessa come quella post sisma in modo così barbaro significa non avere la minima percezione della realtà del proprio paese. Si sono superati tutti i limiti, ieri abbiamo parlato di ennesima beffa, oggi siamo convinti si tratti di indecente incompetenza!».
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