“Sono circa 9 mila i fermani iscritti al Centro per l’impiego di Fermo nella speranza di trovare una sistemazione, praticamente il doppio di persone rispetto a soli 3 anni fa. Quasi 18.000 disoccupati presenti sul territorio fermano. Questa la fotografia è stata scattata dalla Regione, nell’ambito di un apposito Piano di potenziamento del Centro della provincia di Fermo, tra la sede del capoluogo e gli uffici periferici. I numeri sono indicativi – sicuramente il trend di crescita di iscritti è dovuto anche al reddito di cittadinanza – delle difficoltà sempre più consistenti di trovare un’occupazione. E se le persone iscritte sono passate da 4.406 del 2017 a 8792 del 2019, è anche vero che il Centro per l’impiego ha effettuato ben 5004 colloqui di orientamento e di verifica delle prestazioni (tra incontro domanda-offerta, borse lavoro, tirocini e quant’altro), con 4.598 persone senza lavoro coinvolte in incontri tematici di gruppo. 574 sono le aziende che nell’anno appena concluso hanno avanzato richieste di personale per 614 posti da ricoprire che hanno avuto esito positivo in 60 casi“. L’esponente di Fratelli d’Italia Saturnino Di Ruscio traccia in punto sui dati dell’occupazione nel territorio fermano evidenziando una situazione quanto mai critica.
“Il dato che salta all’occhio prima di ogni altro – spiega Di Ruscio – riguardo la situazione nel Centro per l’impiego fermano, è quello relativo al trend delle iscrizioni. Si è verificato, infatti, un fenomeno importante di crescita del numero di iscritti che sono praticamente più che raddoppiati nell’arco degli ultimi 3 anni. Basti pensare che nel 2017 le persone iscritte al Centro di Fermo erano 4.406. Poi nel 2018 sono salite a 6.356 per arrivare alle 8.792 del 2019 (con dato aggiornato fino allo scorso novembre). In ogni caso, una tendenza di crescita importante che si è registrata anche nelle altre province marchigiane, presumibilmente anche per l’effetto del reddito di cittadinanza. A livello regionale si è passati dai 36.823 iscritti del 2017 ai 91.797 del 2019″.
L’esponente di Fratelli d’Italia aggiunge: “Per quel che riguarda i patti di servizio stipulati nel centro fermano sono stati 7.160 (su 69.754 in tutta la regione), di cui 1.262 relativi a stranieri e 158 per Garanzia Giovani. I colloqui di orientamento o di verifica sono stati 5.004. I colloqui di preselezione per il servizio di incontro tra domanda e offerta sono stati 9.137 su un totale di 99.210 a livello regionale. Sono stati 2.066 i servizi erogati a favore di persone disabili (su 13.460 nell’intera regione), mentre 4.598 sono state le persone coinvolte in incontri tematici di gruppo. Nel 2019 sono state 574, come detto, le aziende che hanno richiesto personale al Centro per l’impiego di Fermo, su un totale di 7.007 aziende richiedenti a livello regionale. I profili richiesti sono stati 614 (ovvero i posti di lavoro da ricoprire). Il Centro per l’impiego ha segnalato alle aziende 516 persone e alla fine sono state 60 le richieste delle aziende che sono state soddisfatte con l’individuazione dei lavoratori necessari. Per quel che riguarda i tirocini nelle aziende, invece, sono stati 465 nel fermano, su un totale di 4.276 nelle Marche”.
Analisi di Di Ruscio che prosegue: “Un dato molto interessante è il rapporto disoccupati/dipendenti che è pari a 842 disoccupati per ogni dipendente (842/1). E’il peggiore della Regione. Se confrontato con Pesaro 262/1, Fano 320/1, Urbino 239/1, Senigallia 186/1, Fabriano 323/1, Ascoli Piceno 322/1. La media regionale è 1 dipendente ogni 448 disoccupati. Questo è il risultato di chi voleva la Provincia di Fermo “snella e virtuosa”. Naturalmente nel piano regionale approvato dalla Giunta si prevedono nel triennio solo 23 assunzioni nella Centro per l’impiego della provincia di Fermo sulle 168 previste a livello regionale (oggi i dipendenti sulla carta sono 21) ed il gap continuerà a crescere rispetto agli altri centri per l’impiego. Dimenticavo, nell’organico di Fermo sono indicate due persone già trasferite ad Ascoli Piceno, un quasi pensionato, un altro a mezzo servizio, ecc. Oltre ad una provincia con una crescita esponenziale di disoccupati abbiamo anche una provincia “snella”. Oserei dire anoressica! E degli uffici posti nel seminterrato con problemi d’umidità ne vogliamo parlare? E’dire poco che qui occorre un cambio di passo consistente”.
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Finalmente qualcuno che dice le cose come stanno.Altri articoli invece parlano di un territorio, senza problemi, un paese delle meravigli, evidentemente Dott Di Ruscio lei,sta in mezzo alla gente ascolta, i problemi. Stia attento perché presto cominceranno a sparlare di lei