Sambenedettese-Fermana,
l’analisi dalla sala stampa

SERIE C - Mister Mauro Antonioli e l'insuperabile Paolo Ginestra nella pancia del Riviera delle Palme dopo lo 0-1 firmato Neglia a consegnare il successo esterno ai canarini. "Non ci siamo chiusi, ma abbiamo cercato le ripartenze" tra i commenti del tecnico. "Dedico questa vittoria alla nonna della mia ragazza, una super tifosa di 99 anni scomparsa nella notte. Ho giocato per il successo spinto anche da questo pensiero", l'approccio dell'inossidabile numero uno

Mauro Antonioli nella sala stampa del Riviera delle Palme

di Paolo Gaudenzi

 

SAN BENEDETTO DEL TRONTO (AP) – C’è molto di Mauro Antonioli nella vittoria esterna in casa della Samb.

Nella miscela che ha portato al successo, oltre ai ripetuti miracoli messi in mostra in diretta tv da Ginestra ed il gol da cineteca di Neglia, va senza dubbio riconosciuta la capacità di lettura del tecnico, lesto a rivedere i piani partita passando repentinamente, sotto i continui assalti rossoblù, a modificare  il suo undici da un 3-4-2-1, con Petrucci e Neglia a supporto di Cognigni, ad un più solido 4-4-2 ridisegnato dai cambi, alcuni dei quali effettuati già in coda al primo tempo e votati, tra l’altro, non solo a limitare la compagine di Paolo Montero ma all’intrepida ricerca della vittoria.

Più fosforo al centro del campo con il neo arrivato Esposito, con Bacio Terracino inserito in seguito per fare la guerra di movimento davanti, speculando dunque in velocità sugli spazi creati da una Samb salita in pressione e, cammin facendo, a far inevitabilmente scemare i giri del motore dopo un primo tempo in cui, in più di una circostanza, ha sfiorato la rete del vantaggio spendendo però tante energie fino alla trequarti canarina.

Nel primo tempo non siamo stati in campo, mi sono anche arrabbiato nello spogliatoio – commenta in sala stampa lo stesso Mauro Antonioli -. Merito anche di Ginestra nel non farci soccombere, poi nel secondo tempo, vuoi per i cambi, vuoi per il fatto che la Samb ha pagato l’aver spinto troppo nella prima ora di gioco, siamo venuti fuori con una vittoria anche fortunata e, onestamente, imposta ad una Samb che non meritava di perdere“.

Petrucci? – sollecitato dai colleghi locali – Ci teneva alla gara, ha pagato la tensione per il derby, come successo in passato in circostanze simili. Quando però la tensione prende le gambe e ti rende nervoso…complice il parapiglia dell’intervallo, ho deciso di sostituirlo. Non ci siamo chiusi esclusivamente – ha spiegato poi Antonioli -, abbiamo cercato le ripartenze e l’attacco in corso d’opera è stato strutturato per tale filosofia. In queste categorie, spesso, le partite sono equilibrate e molte volte vengono decise da un episodio, proprio per come successo oggi”.

“Cercheremo di sfruttare l’entusiasmo per la vittoria – ha chiuso il tecnico gialloblù – per continuare a tirarci ulteriormente fuori dalla zona rossa della classifica, inserendo al meglio i nuovi arrivi nei nostri meccanismi di gioco e fare bene già da domenica nella gara interna contro il Sudtirol“.

Spazio poi all’inossidabile estremo difensore leva del ’79, protagonista di una raffica di provvidenziali interventi nel primo scampolo di sfida che hanno ricacciato l’urlo del gol in gola a tutti i presenti al “Riviera” di fede rossoblù.

Paolo Ginestra, estremo difensore canarino, tra i principali protagonisti del successo esterno della Fermana nel derby in casa della Samb

“Sono state diverse le parate difficili effettuate stasera – l’approccio di Paolo Ginestra davanti ai microfoni – ma prima di procedere oltre vorrei fare una dedica: è scomparsa la nonna della mia ragazza stanotte, una super tifosa del sottoscritto di 99 anni. Quando ieri la mia ragazza mi ha chiesto di vincere per lei.…per tutta la notte ho pensato a questo concetto, che mi ha dato forza e coraggio. Detto ciò devo fare anche i complimenti alla Samb, una squadra solida che merita la classifica che ha”.

Massolo? – l’opinione richiesta sul collega di fazione opposta – E’ un ottimo portiere, giovane, giocare in questa piazza significa avere gli attributi sotto. Leggerezza la palla calciata verso Neglia? Tutto ci può stare nel calcio, ma va ricordata anche la buona prestazione fatta all’inizio della sua esperienza in rossoblù. La responsabilità della sconfitta non deve ricadere sul ragazzo di 20 anni, essendo uno sport di squadra si vince e si perde in undici. Direi però che in corso d’opera sono stati più i meriti nostri che i demeriti della Samb“.

“Lo scorso anno per rispettare i giovani di pari ruolo, dopo tante partite in cui ho contribuito alle buone posizioni di classifica, la società ha scelto di puntare sui ragazzi tra i pali – ha precisato Ginestra raccontando quanto vissuto in prima persona -. Cosa dovevo fare? Andarmene, ma ora eccomi qua, in forma e con la voglia di giocare ancora tanto. Prendo ad esempio i vari Ballotta e Pierobon, in campo tra i prof ben oltre i 40 anni. Ecco, io mi sento la voglia ed il vigore atletico per andare oltre a quanto sto facendo, in termini di tempo, e proseguire quindi la carriera ancora per molto”.

 

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