“Fermo e Brescia unite nel 15esimo anniversario della morte di monsignor Gennaro Franceschetti. Era il 4 febbraio del 2005 quando l’allora arcivescovo di Fermo, monsignor Gennaro Franceschetti, ci lasciò a seguito di una malattia. Sono passati 15 anni dalla sua morte ed in occasione di questo particolare anniversario l’Arcidiocesi di Fermo e la diocesi di Brescia si sono trovate ancora più unite nel ricordare l’indimenticabile figura di uomo, sacerdote e Pastore quale è stato mosignor Gennaro. Un vescovo dell’amicizia, dell’ascolto e della fede, testimone fedele del Vangelo della misericordia”. Inizia con queste parole il ricordo dell’Arcidiocesi di Fermo per un vescovo che “ha fatto tanto per il bene della stessa”.
“Dopo il ricordo nella messa delle 12 in cattedrale celebrata domenica 2 febbraio dal rettore don Michele Rogante e nella messa in cripta celebrata da don Emilio Rocchi il giorno stesso dell’anniversario – aggiungono dall’Arcidiocesi con lo stesso don Michele Rogante – davvero importante e significativa è stata la presenza a Brescia dell’Arcivescovo Pennacchio accompagnato dal vicario generale monsignor Pietro Orazi in occasione della messa al Centro Pastorale Paolo VI di martedì 4 febbraio alle ore 18.30. Un intenso momento di preghiera e comunione fra due realtà diocesane lontane geograficamente ma vicine nel ricordo di un Arcivescovo importante per entrambe. Un anniversario che verrà ulteriormente celebrato con un pellegrinaggio a Fermo di alcuni parrocchiani di Manerbio, città nella quale monsignor Franceschetti fu parroco, in programma il prossimo 7 e 8 marzo: un’occasione per visitare la città, ascoltare le testimonianze di chi monsignor Franceschetti lo ha conosciuto bene ma soprattutto l’opportunità di fermarsi in preghiera sulla tomba dell’Arcivescovo defunto. Un ricordo, quello di monsignor Franceschetti, che l’Arcivescovo Pennacchio ha accolto con piacere: pur non conoscendo di persona monsignor Gennaro, partecipare alla messa a Brescia è stata una importante e bella occasione per conoscere un uomo che, nel precederlo nella guida dell’Arcidiocesi, ha fatto tanto per il bene di quest’ultima“.
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