Conto alla rovescia per l’apertura del Micam. E le aziende calzaturiere marchigiane si preparano al grande evento. Stamattina presso la Camera di Commercio di Fermo si è tenuta la conferenza stampa di presentazione degli eventi legati alla manifestazione fieristica milanese. Sono 161 le aziende calzaturiere marchigiane che, da domenica a mercoledì, parteciperanno a Fiera Milano al Micam, appuntamento annuale e punto di incontro mondiale per gli operatori del settore calzaturiero: la presenza dei marchigiani al Micam rappresenta il 13,4% del totale degli espositori; 106 aziende provengono dalle province di Fermo e Ascoli Piceno, 50 dal Maceratese e complessivamente 5 provenienti da Ancona e Pesaro-Urbino.
La presenza dei marchigiani al MICAM rappresenta il 13,4% del totale degli espositori diversamente da quanto erroneamente comunicato stamane. scusate.
“Il Micam si conferma essere un appuntamento fieristico di grande importanza, una vetrina di notevole rilievo per il nostro distretto a livello internazionale – ha spiegato il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro – il comparto calzaturiero è una voce fondamentale dell’economia distrettuale e provinciale, in questo particolare momento particolare e delicato, è doverosa la vicinanza a imprese e imprenditori di un settore che conta livelli occupazionali importanti per il territorio”.
Secondo Assocalzaturifici, nel corso del 2019 il distretto marchigiano ha perso complessivamente 122 imprese e 1.251 addetti ed è primo in Italia per numero di ore di cassa integrazione autorizzate: 2,7 milioni, un terzo del totale nazionale, con una crescita del 48% rispetto al 2018.
Un bilancio più pesante rispetto a quello degli altri distretti produttivi italiani, che pure hanno chiuso l’anno con perdite di imprese e posti di lavoro. “Non c’è nulla al mondo più del Micam che possa presentare a una platea internazionale le nostre calzature – ha sottolineato il presidente della Camera di Commercio delle Marche, Gino Sabatini – Vorrei però che fosse occasione per dare concretezza definitiva al dossier ‘Made in Italy’, considerata anche la presenza di qualificati esponenti del governo. Siamo abituati a ritenere che la difesa delle calzature italiane debba essere fatta solo fuori dai confini nazionali ma credo che dovremmo partire da casa nostra, da misure strutturali che siano in grado di sostenere le imprese del settore. Che senso ha parlare di belle scarpe prodotte in Italia se da dieci anni a questa parte le aziende chiudono e perdiamo manodopera che il mondo ci invidia?”.
“È molto grave l’inversione di tendenza nella disponibilità di risorse per le attività a sostegno del Made in Italy – ha sottolineato Valentino Fenni,presidente dei calzaturieri di Confindustria Centro Adriatico – nella finanziaria del 2019 erano previsti 120 milioni, in quella del 2020 sono diventati 45 e nel bilancio 2021 caleranno a 40 milioni. Le criticità sono evidenti, ma c’è anche la volontà degli imprenditori di superare le ansie generate da un mercato interno ancora debole e da quello estero sul quale pesano le insicurezze, in particolare legate a fattori geopolitici e al protezionismo diffuso. Il tema ‘Cina’ va affrontato con lucidità e visione, per trasformare la crisi in opportunità. La crisi del settore calzaturiero è un problema che ricade inevitabilmente su tanti aspetti. Voglio credere in uno Stato che aiuta gli imprenditori e che va incontro alle criticità dei lavoratori”.
Secondo Paolo Silenzi, presidente Cna Fermo: “Le aspettative nei confronti di Micam sono sempre alte, in quanto fiera di riferimento del nostro comparto; il clima di incertezza che caratterizza il settore oggi, su cui pesa il fattore Coronavirus, pensiamo possa influenzare negativamente non solo sulla presenza dei cinesi, ma anche su quella di buyer delle aree limitrofe alla Cina. Penso in particolare ai giapponesi, clienti fidelizzati e sempre culturalmente pronti a recepire qualità e innovazione”.
Lorenzo Totò, vicepresidente della Confartigianato per le provincie di Macerata, Ascoli Piceno e Fermo, ha aggiunto: “E’ arrivato il momento di cambiare. Gli imprenditori devono farsi trovare pronti, noi produciamo scarpe di qualità e non è la crisi della Cina che ci deve far sentire grandi, noi siamo grandi!”
Matteo Piervincenzi, presidente dei calzaturieri di Macerata, ha evidenziato le necessità del settore: “Incentivare la crescita dimensionale delle aziende, tramite processi di aggregazione, maggiore attenzione alle esigenze delle nuove realtà produttive che lavorano per i marchi internazionali, promozione strutturata del prezioso patrimonio di competenze e delle peculiarità del distretto e del territorio attraverso la ShoesValley, lo sviluppo di opportunità legate alla dichiarazione di area di crisi industriale complessa, la creazione di una piattaforma e-commerce territoriale e, soprattutto, la formazione per aiutare le imprese a gestire il cambiamento e per proteggere e valorizzare il nostro Made in Italy. Dobbiamo mantenere salda nelle nostre mani la regia dei nostri destini – ha concluso – e non lasciarla a realtà che non ci appartengono, come i grandi marchi, la grande distribuzione, le piattaforme globali di e-commerce”.
La parola è passata quindi alla presidente della Provincia di Fermo, Moira Canigola: “Mi auguro che il tema scelto quest’anno, Micam in the Wonderland, sia oltre che un modo per esorcizzare le difficoltà degli operatori in un mondo sempre più complesso e dare loro una spinta a guardare il mondo e i mercati che lo compongono con forza e coraggio ritrovati, perché tutti questo può consentire una forte e duratura ripartenza del distretto calzaturiero”. La Canigola ha anche sottolineato il raggiungimento di un obiettivo: “A livello locale insieme a tutte le associazioni di categoria e attraverso il Tavolo di competitività e sviluppo ci siamo posti l’ottenimento di risorse importanti per aiutare gli investimenti e le politiche attive del lavoro. Con la firma del Prri, arriveranno trenta milioni di euro di aiuti per investimenti nel settore calzaturiero e non solo, che quindi possono costituire la base per una ripartenza che ci permetta di guardare il futuro con un pizzico in più di speranza”.
Appuntamento per il 18 febbraio a Milano, data prevista per il Tavolo di Lavoro con esperti di settore e istituzioni per una riflessione sulle possibilità di crescita e miglioramento del Distretto Calzaturiero.
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