Marcozzi (FI): “80mila euro
per la chiesetta di legno,
il mio impegno per la comunità”

SANT'ELPIDIO A MARE - La capogruppo regionale FI interviene anche sul nuovo commissario per la ricostruzione: "Nessun marchigiano per il Pd è stato ritenuto degno di ricoprire tale incarico"

“Contributi per 80 mila euro per la Chiesetta di Legno della parrocchia dei Santi Caterina e Lorenzo di Sant’Elpidio a Mare. E’ quanto ho ottenuto dal bilancio di previsione 2020 della Regione”. Lo annuncia la capogruppo regionale Fi, Jessica Marcozzi, in una nota in cui affronta anche la nomina del nuovo commissario per la ricostruzione Legnini.

Ma prima la Chiesetta di legno: “Già un anno e mezzo fa mi sono attivata in Regione per reperire fondi per la Chiesetta di legno di Sant’Elpidio a Mare. Lo stesso don Robert è venuto in Regione perché inizialmente c’era una donazione ma quei fondi non erano utilizzabili per la chiesa elpidiense perché destinabili a chiese presenti nell’area del cratere. Non ho però smesso di impegnarmi per il territorio e la comunità. E così, dall’opposizione, sono riuscita ad ottenere 80mila euro dal bilancio di previsione 2020 della Regione. Questo, per me, significa impegnarsi per il territorio e per la nostra comunità. Quella comunità che mi ha dato mandato di rappresentarla in Consiglio regionale. Purtroppo quello delle tante chiese tuttora inagibili, anche nel nostro territorio, è solo uno dei tristi capitoli di una ricostruzione post-sisma mai iniziata davvero.

Sul fronte ricostruzione i marchigiani, i fermani, con l’amministrazione Ceriscioli e il governo hanno subito non solo una stagnazione imbarazzante, ma anche passaggi di testimone tra commissari alla ricostruzione prima dall’Emilia e ora, con la nomina di Giovanni Legnini, dall’Abruzzo. Nessun marchigiano, dunque, per loro è stato ritenuto degno di ricoprire tale incarico, non un tecnico ma un politico nominato per logiche politiche. Insomma l’ennesimo caso di equilibri partitici, tutti interni al Pd, e oltretutto nemmeno quello marchigiano, anteposti alle reali necessità dei terremotati abbandonati da chi, invece, dalla Regione e dal Governo avrebbe avuto mille occasioni per garantirne sacrosanti diritti”.


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