“Il Governo nazionale e quello regionale hanno preferito far quadrare i conti delle poltrone piuttosto che quelli dei terremotati, riciclando uno delle ultime regionali in Abruzzo”.
“Il Movimento Cinque Stelle svende al Pd il professor Piero Farabollini, tra i pochi ad aver brillato per capacità ed efficacia tra quanti proposti dai grillini. Vergogna delle vergogne, lo ha sacrificato complice il gotha del Pd marchigiano, parlamentari e giunta Ceriscioli che, con la vicepresidente Casini, non sa trattenere la gioia per il cambio del un tecnico che, solamente facendo il proprio lavoro, stava smontando ogni alibi all’incapacità amministrativa sulla ricostruzione”.
I consiglieri regionale della Lega Sandro Zaffiri, Mirco Carloni, Marzia Malaigia e Luigi Zura non usano mezzi termini per commentare, dal loro angolo di visuale, quello che definiscono uno “schiaffo che il Pd e il premier Conte hanno stampato sulla faccia dei terremotati marchigiani con la nomina di Giovanni Legnini quale nuovo commissario per la ricostruzione”. Secondo i portacolori del Carroccio “le vittime del sisma si ritroveranno al posto di un tecnico competente e marchigiano un altro politico di razza, stavolta abruzzese dopo due emiliani”.
“C’è poco da esultare quando si antepone il gioco della sedia vuota al destino di migliaia di persone. Dopo aver avuto Vasco Errani per una nomina politica utile agli equilibri interni al Pd, di nuovo il terremoto è lo scenario di incarichi – continuano i consiglieri regionali Leghisti –. Dove stavano i parlamentari marchigiani del Movimento Cinque Stelle quando si è presa la decisione di affidare il carro a uno “straniero” che si vanta di aver gestito bene il terremoto aquilano, ma che gli elettori hanno sconfessato? Dov’era il senatore Coltorti che aveva pronunciato un no secco all’idea di Ceriscioli commissario però ha lasciato campo libero alla nomina dell’abruzzese Legnini? E perché gli onorevoli piddini Morani e Morgoni, il presidente dell’Anci Mangialardi e certi sindaci terremotati mediatici, beneficiati dal sistema, hanno fatto il tifo per il Partito anziché per tutti i terremotati marchigiani?”
Zaffiri, Carloni, Malaigia e Zura incalzano. “Voce alla disillusione di chi si sente ancora una volta beffato dal Pd e dai premier da passerella come il “policromo” Conte, che annunciava la rivoluzione ed ha firmato la restaurazione poche ore dopo che Farabollini ha tolto l’ennesima castagna dal fuoco facendo sedere allo stesso tavolo Uffici Speciali Regionali e Professionisti per formulare l’ordinanza sull’autocertificazione per la ricostruzione privata”.
“Nelle Marche, dove il danneggiamento del terremoto è superiore al 60%, il fallimento è evidente e irrisolvibile. Infatti, toccherà al senso di responsabilità dei professionisti farsene carico autocertificando le richieste di contributo” concludono i consiglieri leghisti .
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