di Paolo Gaudenzi
FERMO – “E’ una situazione particolare, momento che ha cambiato le abitudini di tutti noi, anche dal punto di vista mentale. Di fronte ad un’emergenza del genere il resto, come il calcio, passa in secondo piano”.
Inizia così la conferenza stampa di metà settimana il direttore generale canarino Fabio Massimo Conti, che prosegue. “Noi ci atteniamo a tutte le disposizioni medico-sanitarie previste dalle autorità vigenti. Sanificheremo inoltre spogliatoi e tutti i locali usati dal gruppo, andando anche oltre le rigide disposizioni in vigore, agendo cioè di nostra iniziativa utilizzando prodotti anche più potenti dal punto di vista chimico. Prima di tutto la salute di giocatori e dipendenti”.
“Per questa settimana ci alleneremo a porte chiuse a Villa San Filippo, in un centro cioè non colpito da disposizione di chiusura comunale. Porte chiuse? Il sale di questo sport sono i tifosi, le gare al netto di cori e gruppi organizzati è un elemento molto triste, con conseguenze gravi per tutte le società, che vanno dagli spalti vuoti all’assenza di introiti ai botteghini. Senza considerare che la campagna di sponsorizzazione a questo punto è sterile: senza pubblico è inutile addobbare il Recchioni di brand e messaggi commerciali”, illustra poi il dirigente.
“Sono ben contento che la Lega, tramite Ghirelli e Paolucci, siano vicini alle società monitorando quotidianamente la situazione e facendosi tramite con gli organi opportuni per potenziali agevolazioni fiscali visto che, non introitando per i motivi appena detti, saremmo comunque chiamati a sostenere nel mentre costi ed oneri“.
“Stop del campionato? Qualche voce in Serie A è circolata, qualcuno ha pensato e detto <<che succede se la situazione dovesse peggiorare?>>. Ripeto che la salute viene prima di tutto, per tutti i cittadini, insiemistica che ricomprende ovviamente giocatori, staff, giornalisti e tutti gli addetti ai lavori – specifica Conti -. La Reggiana ad esempio ha comunicato la sospensione degli allenamenti per la verifica del tampone di un loro tesserato, così come fatto per la Juventus Under 23. E’ chiaro che se il caso fosse positivo tutti loro andrebbero in quarantena, con le ovvie ripercussioni sulle partite a seguire. E non allenandosi per tutto il periodo dell’isolamento non saranno neanche in grado di scendere in grado subito, al netto cioè di una condizione fisica non competitiva”.
“Non è dunque una situazione facile, in Serie A e B non ci sono casi, ma che succederebbe, però, se per disgrazia vengono fuori altri casi in altri gironi di Serie C? In questo momento possiamo solo attenerci a quello che è stato disposto dal Governo, vedendo quello che succede da qui al 3 aprile, valutando poi il da farsi con i dati di quel giorno. Le nostre prossime quattro partite – andando al calcio giocato – ci diranno il senso della nostra coda di campionato, se andranno bene affronteremo le restanti sette con spirito e classifica diversa, positiva. Certo, ci saranno tre trasferte in una settimana, ma escludiamo di fare una sorta di maxi ritiro in giro per l’Italia con la situazione coronavirus. Faremo le trasferte di Imola e Cesena partendo la mattina, con l’orario però serale, se verranno anticipate vedremo. A Verona, invece, non possiamo fare a meno di andare in ritiro”.
Articolo correlato:
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati