Sorpresi dai carabinieri mentre sono seduti su una panchina in piazza, intenti a scambiare quattro chiacchiere, a rilassarsi, a passare un pò di tempo insieme. Nulla di più comune e routinario, si dirà. Ma non di certo ai tempi del Coronavirus. Eh sì perché anche simili scene di ordinaria socialità non sono ammesse. C’è un interesse superiore, di molto superiore. C’è da contrastare il propagarsi del Coronavirus. E da lì il passo che ha portato alle denunce per quei quattro uomini è stato praticamente scontato, inevitabile. Dura lex sed lex. Ma necessaria per la salute pubblica.
Tutte le istituzioni, a tutti i livelli, ormai da giorni lo vanno ripetendo come un mantra, “evitare assembramenti”, oltre ovviamente ai divieti di circolazione da Comune a Comune se non per “comprovate esigenze di lavoro, situazioni di necessità o motivi di salute”. Lo ripetono le istituzioni a tutti i livelli, Governo, Regione, Comuni, Prefettura, si diceva, e lo hanno anche messo nero su bianco, a partire dal decreto 11/2020 del presidente del Consiglio dei Ministri. E le forze dell’ordine non possono certo esimersi dal far rispettare la legge. Ecco quindi che oggi pomeriggio quattro uomini, tutti sulla settantina, sono stati sorpresi mentre sedevano su una panchina in piazza. E nulla li ha salvati dalla denuncia penale per violazione dell’articolo 650 del codice penale, ovvero ‘inosservanza dei provvedimenti dell’autorità’.
Ma quei quattro uomini sono solo alcune delle persone finite nella rete delle forze dell’ordine impegnate in serrati controlli lungo le principali arterie viarie del Fermano, sempre per controllare la validità dei motivi alla base degli spostamenti dei vari utenti della strada, ma anche per accertare che i pubblici esercizi, per le categorie indicate nel decreto, siano rimasti a serrande abbassate. Passerà, si dice, sicuramente passerà e anche presto, dicono i più ottimisti. Ma per il momento meglio non prendere alla leggera la norma.
g.f.
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