Il Mise rivede le attività essenziali
e pubblica un nuovo elenco

ECONOMIA - L'intesa con i sindacati ha portato a nuove disposizioni rispetto al decreto del governo. Chi deve sospendere l'attività potrà farlo entro il 28 marzo

 

Il ministro Stefano Patuanelli

Il ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato il decreto contenenti modifiche al precedente decreto del presidente del Consiglio che fissata la lista delle attività imprenditoriali e industriali considerate essenziali per le quali non c’è l’obbligo di chiusura degli impianti. La lista pubblicata prevede alcune chiusure, come per la fabbricazioni di macchinari per l’agricoltura o di pneumatici, alcune limitazioni, come ad esempio per i call center, e nuove categorie che potranno rimanere aperte, come quelle per la consegna a domicilio.

Il decreto, che nasce dal confronto con Cgil, Cisl e Uil, prevede anche un tempo di adeguamento. «Alle imprese che non erano state sospese dal Dpcm 22 marzo 2020 e che, per effetto del presente decreto, dovranno sospendere la propria attività – spiega il ministero – sarà consentita la possibilità di ultimare le attività necessarie alla sospensione, inclusa la spedizione della merce in giacenza, fino alla data del 28 marzo 2020».

Si è infatti trovata l’intesa dei sindacati con il governo, raggiunta nel corso del confronto conclusivo, già terminato, tra i ministri dell’Economia, Roberto Gualtieri, e dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ed i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. Lo riferiscono gli stessi sindacati, che parlano di risultati positivi.

Clicca qui per scaricare il decreto del Mise

 


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