Dall’alto a sinistra ed in senso orario: l’addetto stampa Roberto Cruciani, capitan Marco Comotto, bomber Hernan Molinari e l’esterno destro Andrea Petrucci
di Paolo Gaudenzi
FERMO – Marco Comotto, Hernan Molinari e Andrea Petrucci, rispettivamente perno della difesa, puntero implacabile e freccia laterale a macinare chilometri di pericolosità per gli avversari.
Questo il trio ospitato sulla pagina Facebook della Fermana per il quinto appuntamento con il rotocalco mediatico canarino a tre anni (ed un giorno) esatti dal successo in Serie D. I canarini di ieri e di oggi hanno così ripercorso le tappe di quell’avvincente campionato grazie alle domande giunte dai tifosi collegati on line.
Un amarcord diviso in due appuntamenti commentato, per riconoscimento gerarchico, a partire da capitan Marco Comotto. “Le emozioni di quella stagione sono state forti – l’approccio del numero 5 – anche se, all’inizio, non pensavamo di certo di vincere il campionato. La concorrenza era tanta e di qualità, basta ricordare il Matelica. Il nostro obiettivo a monte era quello di disputare una buona stagione, non di vincere il girone”.
“Il gol più pesante di quell’annata? Credo per l’appunto con il Matelica – il primo ricordo di Molinari -, quel giorno insieme a Cremona abbiamo fatto capire a tutti che da quella gara in poi non ce n’era per nessuno. Eppure l’inizio di torneo non ci dava buoni segnali visto il gol all’esordio di Comotto (sorrisi generalizzati, ndr), ho pensato infatti…qua si retrocede”.
Tra i protagonisti assoluti, per come affermato in apertura, anche l’esterno Petrucci. “Il match di Civitanova? Un bel derby iniziato male ma finito bene, con un mio contributo. Credo che Fermo capì anche da quella partita che potevamo fare qualcosa di veramente buono, poi non dimentico, anzi dimentichiamo, le sfide sul Monticelli e Vis Pesaro. Contro i biancorossi avevamo definitivamente capito che era il nostro anno, fu un match che arrivò dopo una serie positiva”.
La matematica del salto in C, come noto ai più, giunse tra l’altro lontano dal campo, con il Matelica impegnato nel primo pomeriggio contro la Vis Pesaro mentre la Fermana era in attesa di scendere sul fondo del Recchioni in serale, ricevendo il Romagna Centro.
“Stavamo preparando la partita con il mister, in ritiro – racconta Comotto – con Costi e Matacotta (rispettivamente fisioterapista e team manager, ndr) che da fuori la stanza ci tenevano aggiornati sulle sorti dei maceratesi fino all’arrivo della certezza inequivocabile. Stappammo qualche bottiglia poi partimmo per andare a giocare”.
“A partita del Matelica finita ricordo Seba (Valdes, ndr) – parole di Petrucci – che a mister Destro ancora intento a relazionare sugli avversari con il video a scorrere sugli stessi disse <<mister, basta, è fatta!>>”.
A metà della puntata l’incursione web di Fabio Massimo Conti, direttore generale gialloblù.
“Quel giorno fu la ciliegina sulla torta dell’intero percorso compiuto – l’approccio del dirigente -, per quanto visto sul campo credo che il nostro successo sia stato legittimo per la continuità di risultati collezionata, unita ad una solidità difensiva senza pari. C’erano squadre che, a monte, sulla carta partivano con più credito rispetto al nostro”.
E poi ecco ripercorsa la festa serale, in piazza del Popolo, prolungatasi sino a notte fonda per un abbraccio generalizzato con città e tifosi. “Dopo le 2, ad essere sinceri, non ci ricordiamo molto – sorridono i tre calciatori all’unisono -, in carriera non ci sono state emozioni simili, con una piazza cioè gremita e festante senza pari. I tifosi in effetti sono stati il classico dodicesimo uomo in campo quell’anno”.
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