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Addio a don Checco Monti, il sacerdote con i giovani nel cuore

FERMO - Classe 1946  Mons. Monti aveva 74 anni. Tra i momenti che hanno maggiormente riempito di orgoglio don Checco la riapertura della chiesa, l'11 giugno 2017
L'intervista che don Checco Monti rilasciò in vista della riapertura della Chiesa di Sant'Antonio

 

di Paolo Paoletti

Fermo e la sua Arcidiocesi piangono la scomparsa di Monsignor Francesco Monti,  parroco di Sant’Antonio da Padova e direttore dell’ufficio catechistico diocesano, avvenuta oggi pomeriggio a seguito dell’aggravamento delle sue condizioni di salute. Classe 1946  Mons. Monti aveva 74 anni.  Conosciuto come ‘don Checco’ è unanime il cordoglio in tutto il territorio per la scomparsa di un sacerdote sempre in prima linea, una persona quanto mai diretta che non amava usare mezze parole per esprimere il proprio pensiero,  e quanto mai vicina alla sua comunità. Originario di Porto San Giorgio, ha cresciuto molti giovani, dando loro la possibilità di aggregarsi nelle attività dell’ACR, ha aiutato molti bisognosi mediante l’ospitalità e gli ausili offerti nei suoi locali dall’Associazione Onlus Il Ponte,  sempre presente alle iniziative sportive locali, alle quali partecipava attivamente per dare la sua benedizione.

Don Checco Monti spiega le immagini sacre durante la riapertura della chiesa di Sant’Antonio

Era il 7 novembre del 1999,  in una giornata piena di pioggia e di vento, quando la parrocchia di Sant’Antonio di Fermo, ubicata lungo Viale Trento e caratterizzata dalla conosciutissima chiesa a punta, ha accolto Mons. Francesco Monti, da tutti conosciuto come don Checco, che lasciava il compito di Co-parroco della Parrocchia S. Giorgio. A lui il Vescovo di allora aveva proposto un cambio quasi radicale: dall’animazione della vita diocesana nei settori della Pastorale Giovanile e della Catechesi, e dall’impegno di collaboratore della CEI per i più giovani con una particolare attenzione al giubileo del 2000.

Tra i momenti che hanno maggiormente riempito di orgoglio don Checco la riapertura della chiesa, l’11 giugno 2017, dopo i lavori di ristrutturazione. Della ‘sua’ chiesa, parlava così: “ Fermo si ritrova nelle necessità di prendere finalmente atto di questa autentica perla di modernità, per la sua bellezza ma soprattutto per i messaggi che contiene all’interno su quelle meravigliose vetrate, che abbiamo rimesso a posto. E anche se la città ha un immenso patrimonio che risale al suo passato, questa ricchezza della Chiesa di Sant’Antonio non si è mai sfruttata a pieno. Credo che, anche se non si trova in una delle parrocchie storiche e nobili, sia da inserire comunque nei percorsi museali, per i suoi contenuti a dir poco spettacolari”.

Con l’Arcivescovo Rocco Pennacchio

 

 


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