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L’INTERVISTA
Massimo Valentini: “Lavorare in rete per sopravvivere, la cooperazione è la chiave di volta”

ECONOMIA - Intervista a Massimo Valentini, presidente Cosvim e Fondazione San Giacomo della Marca. L’analisi dell’effetto lockdown sul mondo della finanza e in particolare sulla reazione delle imprese

di Maria Elena Grasso

Massimo Valentini

“In prospettiva si ragiona in termini di ripresa lenta, occorre una buona dose di realismo”. Massimo Valentini,  presidente Cosvim e della Fondazione San Giacomo della Marca,  sottolinea  le criticità che il momento storico farà scontare a ricaduta su imprenditori e aziende nell’intervista al direttore Paolo Paoletti. Cosvim è una realtà che da sempre affianca gli imprenditori nell’individuazione di piani di intervento nel mondo della finanza, e in questo difficile momento, personale ed economico, non abbassa la guardia e alza il livello di allerta sulla capacità di adattamento delle aziende.

 

L’impatto sul tessuto economico e sociale – sono state le parole di Valentini – consisterà con ogni probabilità in un calo di fatturato molto importante con conseguenti tensioni finanziare altrettanto rilevanti da riuscire a governare. Questa problematicità arriva in un contesto economico del territorio già in difficoltà. In un momento complesso come questo, si deduce che la crisi colpisce in maniera diversa. Il mondo finanziario è infatti caratterizzato da due tipologie di aziende: quelle che hanno avuto un tempo di reazione alla difficoltà molto immediata con iniziative, cambi di gestione delle risorse, adeguamenti etc., e altre che hanno subìto passivamente la recessione, non riuscendo ad evolversi e a cambiare prospettiva. A mio avviso la chiave di volta per sopravvivere, sta nella mentalità dell’imprenditore. I successi, le idee valide e innovative arrivano quando si lavora in rete, in cooperazione annullando l’accentramento di pensiero”.

Le attività che in questi mesi sono andate avanti, hanno puntato sulla filiera, sul territorio, sul mettersi in discussione continuamente, impostando la propria filosofia sul cambiamento. L’esperienza della Fondazione San Giacomo della Marca,  rilevando quanto accade sul territorio, ha notato che gli imprenditori con capacità empatica riescono a rialzarsi. Il futuro?

“In prospettiva si ragiona in termini di ripresa lenta, occorre una buona dose di realismo. – ha continuato Valentini – Il mercato è in difficoltà già dal 2008, da quando sono cambiati i connotati dei mercati finanziari, alcuni imprenditori sono rimasti fermi, sperando che tutto tornasse come prima. Altri, mettendosi in discussione, lavorando in rete e cambiando punto di vista sono sopravvissuti. E’ fondamentale realizzare che questo tempo cambierà definitivamente i fattori di mercato, le modalità di produzione e la clientela. Bisogna ripensare al business aziendale e riadattarlo. Ciascuno deve avere delle competenze specifiche, un approccio al lavoro con esperti di finanza integrata in grado di dialogare con un mercato in continua evoluzione”.

“Alla riapertura, – ha concluso il presidente – ci sarà uno scenario completamente nuovo, per questo è necessaria la celerità. I decreti statali venuti in soccorso, consentono alle imprese di congelare i rimborsi e di avere un po’ di respiro ma successivamente sarà indispensabile trovare una nuova finanza, che sostenga il processo di rientro nel mercato e consenta una riformulazione del business aziendale. I cosiddetti canali di ‘finanza integrata’ vanno infatti ad individuare percorsi su misura per le aziende e supportano l’azienda nell’iter di ripresa e di crescita”.

Una via possibile esiste, secondo il leader di Cosvim: “Se ci si confronta seriamente con la realtà, una strada da percorrere c’è sempre e si può ricostruire.”.


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