«Anche Ciro aveva il diritto di sognare»,
l’ultimo saluto al giovane Matrullo
tra lacrime e rombo dei motori

FERMO - Oggi pomeriggio alle 16, nel santuario di Santa Maria a Mare l'ultimo saluto a Ciro Matrullo, il giovane che lunedì sera ha perso la vita in un incidente stradale con la sua moto in via xx settembre, a Porto San Giorgio. A porgere l'ultimo saluto al 23enne, tra lo strazio e le lacrime dei familiari, gli amici, i colleghi camionisti e la Croce azzurra di Porto San Girogio dove Ciro svolgeva attività di volontariato

 

Ciro Matrullo

di redazione CF

“Anche tu, Ciro, avevi il diritto di sognare, di vivere. E’ così difficile trovare le parole per quanto accaduto, affidiamoci alla preghiera”. Frasi che arrivano dritte al cuore, quelle del parroco ai funerali di Ciro Matrullo, il 23enne che lunedì sera ha perso la vita in un incidente stradale con la sua Yamaha in via xx settembre, a Porto San Giorgio. Parole squarciate solo dalle lacrime, dallo strazio comprensibilmente  incontenibile, dilaniante, di familiari e amici, dal rombo dei motori, quello delle due ruote degli amici e quello dei giganti della strada dei colleghi di Matrullo, ma prima ancora anch’essi amici, camionisti che oggi, alle 16, tutti mantenendosi all’esterno della chiesa, hanno voluto porgere l’ultimo saluto al loro Ciro nel santuario di Santa Maria a Mare, anche affiggendo le foto del 23enne sulle loro motrici. Sul sagrato, invece, con in testa il presidente Gilberto Belleggia, si sono riuniti i militi della Croce azzurra di Porto San Giorgio, dove il 23enne svolgeva servizio di volontariato. Croce azzurra in circolo, quasi a voler accogliere, abbracciare, per l’ultima volta quello che lo stesso Belleggia ha definito, a poche ore dalla tragedia “un figlio, un fratello”.

E proprio loro, i volontari dell’Azzurra, hanno accolto il feretro bianco di un giovane che resterà, con il suo sorriso e la sua voglia di vivere, nei cuori di tutti. E poi lunghi applausi, pianti strazianti, lacrime celate da occhiali da sole. Palloncini bianchi e quella “In my Mind” intonata all’uscita del feretro. Quella canzone che da oggi per tutti sarà un inno in onore di Ciro, perché il 23enne, sì, rimarrà nei cuori ma anche nelle menti di tutti coloro che lo hanno conosciuto e amato. Nel suo ultimo viaggio, tra il rombo dei motori dei camion e delle moto, ad accompagnare Matrullo una tuta da motociclista e le foto di quelle che per anni sono state le sue grandi passioni: il suo gigante della strada e la sua due ruote. Il 23enne resterà impresso nella mente di chi lo ha conosciuto, come quella ‘In my Mind’ sta a significare, si diceva, e ad accompagnarlo in cielo delle lanterne cinesi. Perché Ciro se n’è andato all’improvviso, tragicamente. Ma di certo, quello che i suoi amici vogliono ancora gridargli, è che non sarà mai solo.

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